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CAPITOLO NONO

La pioggia batteva su un tetto di legno. L'interno della stanza era scuro e limpido.

Accanto al suo letto c'era un viso di do

Doveva dirle che Mogien era morto, ma non riusciva a trovare le parole. Poi si rilassò, dolorosamente perplesso, perché si era ricordato che Haldre di Hallan era una do

Cercò ancora di parlare. La do

Rimase accanto a lui, e infine gli disse con voce dolce: — Questo è il Castello di Breygna. Sei giunto qui con un altro uomo, sotto la neve, dalla cima delle montagne. Eri quasi in fin di vita, e sei ancora malato. Ci sarà tempo…

E ci fu davvero molto tempo, che scivolò via tranquillamente, in modo vago, scandito dal rumore della pioggia.

Il giorno seguente, o forse due giorni più tardi, Yahan si recò a trovarlo. Era molto magro, zoppicava, aveva la faccia segnata dal congelamento. Ma meno comprensibile era uno strano cambiamento nel suo modo di comportarsi, che era umile e sottomesso. Dopo avere parlato un poco con lui, Roca

— Cercherò di non averla, Signore — balbettò il giovane.

Quando Roca

Dapprima Roca

Tuttavia c'era uno che lo trattava come un uomo. Lady Ganye, nuora ed erede del vecchio Signore del castello, era vedova da alcuni mesi, e il suo figlioletto dai capelli biondi trascorreva con lei la maggior parte della giornata. Anche se era un po' intimidito, il bambino non aveva paura di Roca

Infine le chiese cosa pensassero di lui al Castello di Breygna, ed ella gli rispose candidamente: — Pensano che tu sia un dio.

Era la parola che Roca

— Non lo sono — disse lui, severo.

La do

— Perché pensano questo? — domandò ancora. — Gli dèi dei Liuar ha

Il raggio laser dell'elicottero l'aveva colpito sul polso destro, ed egli aveva perso quasi completamente l'uso della mano.





— Perché no? — domandò Ganye con il suo sorriso candido e orgoglioso. — Comunque, il motivo è un altro: è che tu sei sceso dalla montagna.

Roca

A queste parole, il viso della do

— Come lo avete saputo?

— Nel so

— No. Avrei dato entrambe le mani per salvare ciò che ho perduto.

Si alzò in piedi e si avvicinò alla finestra della torre, posando gli occhi sull'ampia regione che si stendeva tra le montagne e il mare lontano. Dalla montagna dove sorgeva il Castello di Breygna scendeva un fiume che si allargava lucente tra le basse colline, per poi svanire nella distanza azzurrina, tra le forme indistinte di villaggi, campi, castelli, e infine per riapparire tra lividi scrosci di pioggia e raggi di sole.

— Questo è il più bel paese che ho visto — disse Roca

— Per me non è più bello come lo era una volta.

— Perché, Lady Ganye?

— Per colpa degli Stranieri!

— Parlami di loro, Signora.

— Sono giunti lo scorso inverno, a stagione già inoltrata. Erano in molti e cavalcavano grandi navi del vento, munite di armi che bruciano. Nessuno sa da quale parte vengano; non c'è nessuna leggenda che palli di loro. Oggi tutta la terra fra il fiume Viarn e il mare appartiene a loro. Ha

«In un primo tempo abbiamo combattuto contro gli Stranieri. Mio marito Ganhing è stato ucciso dalle loro armi che bruciano. — Per un istante, il suo sguardo corse alla mano bruciata e paralizzata di Roca

O adorabile collera, pensò Roca

— No, Signore — rispose lei. — Tutt'altro che qualunque.

I giorni trascorsero, i lunghi giorni di quell'estate che durava un a

— No, Olhor, fammi venire con te…

Yahan s'interruppe, forse pensando alla spiaggia nebbiosa dove, per il suo desiderio di avventure, aveva disobbedito a Mogien. Roca

— Ma io sono il tuo servitore, legato a te da un giuramento, Olhor! Ti prego, fammi venire.

— I giuramenti si rompono quando i nomi si perdono. Tu hai giurato di servire Rokanan, sull'altro versante di queste montagne. In questa terra non ci sono servitori, e non c'è nessun uomo chiamato Rokanan.

«Come amico ti chiedo, Yahan, di non dire altro, né a me né ad altre persone qui, ma di sellarmi il destriero di Hallan domattina all'alba.