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EPILOGO

Al tramontare del sole prese terra, portato dal vento, nella corte del volo di Breygna, smontò di sella e rimase fermo accanto al destriero: un uomo stanco, con la testa grigia china.

Si raccolsero rapidamente intorno a lui, tutti gli abitanti del castello dai capelli splendenti, e gli chiesero cosa fosse stato il grande fuoco scoppiato a sud, e se i messi venuti dal piano ad a

Roca

Tutti fecero largo intorno a lui, ed egli entrò i

Una sera, qualche giorno più tardi, nel chiarore dopo i rovesci di un temporale, Roca

Roca





— Non so — disse infine. — Yahan ritorna al nord, a Hallan, credo. Alcuni giovani di qui vorrebbero fare il viaggio per via di mare. E la Signora di Hallan attende notizie di suo figlio… Ma Hallan non è la mia casa. Io non ho casa, qui. Io non sono della vostra gente.

Ganye ormai sapeva qualcosa delle sue origini, e domandò: — La tua gente non verrà qui a cercarti?

Roca

Camminarono in silenzio, fianco a fianco, per sette passi, fino al parapetto. Poi Ganye, alzando gli occhi verso l'azzurrino, vago bastione della montagna, disse: — Rimani qui con noi.

Roca

Ma rimase laggiù per tutto il resto della sua vita. Quando le navi della Lega ritornarono sul pianeta, e Yahan guidò verso il sud una delle squadre, a Breygna, per incontrarlo, era morto. La gente di Breygna piangeva il suo Signore, e fu la sua vedova, alta, dai capelli biondi, che portava al collo una grande pietra blu incastonata nell'oro, ad accogliere coloro che erano venuti a cercarlo. Così egli non seppe mai che la Lega aveva dato il suo nome a quel mondo.


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