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Stavo salendo per l’e

«Che cosa?»

Non cercai di ripeterlo: le mie parole si sarebbero perse nel vento. Mi augurai che non premesse a fondo il bottone rosso mentre mi trovavo ancora in cima. La carrozza sfidava l’occhio della tempesta e il cielo ve

Lane aprì la bocca e ne sgorgò un fiotto di sangue. Dalle labbra gli uscì un rumore frusciante, da insetto, simile a quello di una cicala che si fa il buco nel tronco di un albero. Ve

Adesso muori, una volta per tutte. Per favore.

Mentre la Ruota del Sud ritornava al punto di partenza, un lampo centrò il Muro del Tuono. Per un paio di secondi le rotaie si illuminarono. Avrei potuto fare quella fine, schiattando fulminato.Una raffica violentissima colpì la carrozza. Mi aggrappai alla sbarra di sicurezza con tutte le mie energie. Lane ballonzolò come una grande bambola di pezza.

Abbassai lo sguardo su A

«Ce l’ho davanti!»

«Non schiacciarlo finché non te lo dico io!»

La terra si stava avvicinando. Strinsi la sbarra. Quando era ai comandi il fu Lane Hardy (di certo mi auguravo fosse crepato), la ruota panoramica si fermava sempre senza scossoni, con le carrozze più alte che dondolavano dolcemente. Non avevo idea di che cosa aspettarmi da una frenata d’emergenza, ma presto l’avrei scoperto.

«Ora, A

Fortunatamente mi te

La sbarra era incastrata e ci sgusciai sotto.

«Stai attento, Dev!» A

«Tirati indietro», le gridai, sollevando una gamba oltre il bordo della cabina. Altri lampi illuminarono il cielo. Il vento ruggiva e la Ruota del Sud gli rispondeva con la sua aspra voce metallica. Mi appesi a una trave.

Le mani scivolarono sull’acciaio bagnato e piombai a terra, cadendo sulle ginocchia. Nel giro di un secondo A

«Stai bene?»

«Sì.»

Non era vero. Mi girava la testa e stavo per perdere i sensi. Chinai il capo, mi afferrai le gambe appena sopra le ginocchia e iniziai a fare grandi respiri. Per un attimo mi sentii ancora sul punto di svenire ma poi la situazione iniziò a migliorare. Mi drizzai, attento a non muovermi troppo velocemente.

Era difficile dirlo con la pioggia che scendeva a catinelle, ma il volto di A

«Non preoccuparti. E comunque non sarei stato la sua prima vittima. Aveva già ucciso quattro do

Feci per incamminarmi verso il Labirinto di Mysterio, ma lei mi afferrò per il braccio. «No. Non puoi. Non ancora.»

«A

Avvicinò la faccia alla mia, come per schioccarmi un bacio, anche se di sicuro una simile idea non le passò neanche per l’anticamera del cervello. «Come ho fatto ad arrivare qui? Dovrei spiegare agli agenti che un fantasma è apparso nella stanza di mio figlio in piena notte raccontandogli che, se non fossi venuta subito, saresti morto sulla ruota panoramica? Mike non può restare coinvolto in questa faccenda, e se mi rispondi che mi sto comportando da madre iperprotettiva, io ti… ti ammazzo con le mie stesse mani.»

«No, non te lo dirò.»

«E allora come ne usciamo?»

All’inizio non ne avevo idea. Vi prego di ricordare che ero ancora spaventato. Anzi, di più. Parecchio di più. Ero in stato di shock. Invece che al labirinto, la portai al suo furgoncino, aiutandola a sistemarsi al posto di guida. Poi feci il giro e mi sistemai sul sedile del passeggero. Di colpo mi si presentò una soluzione. Era semplice e secondo me avrebbe funzionato. Chiusi la portiera e sfilai il portafoglio dalla tasca posteriore dei calzoni. Quasi mi cadde a terra quando lo aprii: le mani mi tremavano da impazzire. All’interno, parecchi fogli e foglietti, ma niente con cui scriverci sopra.

«Ti prego, A

«Forse nel cassetto del cruscotto. Prima o poi sarai obbligato ad avvisare la polizia, Dev. Io devo tornare da Mike. Se mi arrestano per avere lasciato la scena del crimine… o per omicidio…»

«Nessuno ti arresterà. Mi hai salvato la vita.» Mentre parlavo, ero occupato a frugare nello scomparto.

C’erano il libretto d’istruzioni della macchina, mucchi di ricevute della carta di credito per la benzina, un pacchetto di mentine, un sacchetto di M&M’s, persino un opuscolo dei testimoni di Geova che chiedeva se sapevo dove sarei finito dopo la morte, ma niente pe

«Non puoi aspettare… in una situazione simile… me l’ha

A

«Ho ferito anche te, Dev? Hai un taglio sulla fronte e la camicia sporca di sangue!»

«No. È stato lui a colpirmi con la pistola. Ascolta, qui non c’è niente per…»

Alla fine la vidi: una pe

Le passai la pe

Nel mentre, avviai il motore, sparando al massimo il riscaldamento. A