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Sì, all’incirca.

«Sono di nuovo ai ferri corti con mio padre», dichiarò A

«Però è stato tuo figlio a volerlo.»

«Strana richiesta per un ragazzino, non trovi? Comunque, Mike è stato chiarissimo. E ne sappiamo entrambi il motivo.»

Aveva ragione. L’ultima volta per divertirsi insieme arriva sempre, e quando scorgi le tenebre avvicinarsi, ti aggrappi ai momenti più belli e luminosi. Ti ci aggrappi con le unghie e con i denti.

«Hai provato a chiedere a tuo padre?…»

«Di venire? Certo. A Mike sarebbe piaciuto. E invece si è rifiutato di partecipare a quella che ha definito ‘una cerimonia pagana’. Ne sono contenta.» Mi afferrò la mano. «È solo per noi, Dev. Perché eravamo qui quando lui era felice.»

Portai le sue dita alle labbra, le baciai, le strinsi appena e mollai la presa. «Non sei stata solo tu a salvarmi la vita. Se Mike non ti avesse svegliato… se avesse esitato solo per un attimo…»

«Lo so.»

«Senza di lui, Eddie non sarebbe riuscito ad aiutarmi. Io non vedo né sento i fantasmi. Mike era il tramite.»

«È dura», rispose A

«Sei certa di volerlo fare?»

«Sì, finché ne sono ancora in grado.»

Prese l’urna dal tavolo da picnic. Milo alzò il muso a guardarla e poi lo riappoggiò sulla zampa. Non ho idea se avesse capito che conteneva i resti del padroncino, ma sapeva che lui era morto. Lo sapeva fin troppo bene.

Sollevai l’aquilone con il volto di Gesù, tenendolo da dietro. Seguendo le istruzioni di Mike, in quel punto avevo incollato una tasca, abbastanza grande da contenere una manciata di fine cenere grigia. La te

Stiamo volando!aveva gridato Mike, alzando le braccia sopra la testa. Nessun tutore a bloccarlo, non nel giorno della gita o in quel momento sulla spiaggia. Credo che lui fosse parecchio più sveglio del suo religiosissimo no

Fissai A

«A te.» Mi porse il rocchetto. «Adesso tocca a te, Dev. È stato lui a deciderlo.»

Afferrai lo spago. L’aquilone mi strattonava, vivo, in alto sopra di noi, ondeggiando nel blu. A

Lo volevo anch’io.

24 agosto 2012

Nota dell’autore

I puristi del variegato mondo dei parchi e delle fiere itineranti (sono sicuro che ne esista un discreto numero) sono già pronti a scrivermi per informarmi, più o meno indignati, che gran parte del gergo da me battezzato «la Parlata» non esiste. Che, per esempio, i bifolchi non sono mai stati chiamati frollocconi e che per le ragazze carine non è mai stato usato il termine di bignè. I puristi in questione non ha

E comunque, moltissime espressioni arrivano dritte dallo slang dei luna park di un tempo, un idioma ricco e colorito - come i sopra

Charles Ardai si è occupato dell’editing di questo romanzo. Grazie, amico.


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