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«E cioè?»

A

Il corridoio terminava in corrispondenza di una gigantesca porta di legno massiccio a due battenti, entrambi aperti. Oltre la soglia, una rudimentale scala a chiocciola scompariva giù nella montagna. La tromba era scavata nella roccia, ma la scala si avvolgeva attorno a un pilone centrale d’acciaio, spesso come un tronco d’albero.

Quando cominciarono a scendere, Painter guardò in alto. Il pilone d’acciaio attraversava il soffitto, forse i

A

A Painter ve

«All’inizio nessuno lo sapeva. Era frutto delle ricerche su una nuova fonte di energia. Qualcuno pensava addirittura che potesse essere una rudimentale macchina del tempo, perciò ebbe il nome in codice Chronos.»

«Macchina del tempo?» le fece eco Painter.

«Non deve dimenticare che i nazisti erano avanti a

«La relatività di Einstein.»

A

«Perché scelsero quella strada?» chiese Lisa.

«Per un motivo molto semplice.» A

«Cosa?»

«Non dimentichi il contesto di allora. Einstein era ebreo e perciò le sue scoperte avevano meno valore agli occhi dei nazisti, che invece s’interessarono alle teorie dei fisici tedeschi puri, considerando più valido e importante il loro lavoro. I nazisti basarono il loro progetto Manhattan sull’opera di scienziati come Werner Heisenberg, Erwin Schrödinger e, soprattutto, Max Planck, il padre della teoria dei quanti. Così i nazisti procedettero sulla strada delle applicazioni pratiche della meccanica quantistica, un lavoro considerato pionieristico ancora oggi. Gli scienziati nazisti credevano che si potesse attingere a una fonte di energia sulla base di esperimenti con modelli quantistici. Una cosa di cui si comincia a rendersi conto soltanto adesso. La scienza moderna la chiama energia del punto zero.»

«Punto zero?» ripeté Lisa, guardando Painter.

Lui a

«Ma, con la teoria dei quanti, sì», aggiunse A

«E com’è possibile?» chiese Lisa.

«Allo zero assoluto, le particelle non si possono muovere su, giù, a destra o a sinistra, ma, secondo la meccanica quantistica, possono entrare e uscire dall’esistenza, producendo energia, chiamata energia del punto zero.»

«Entrare e uscire dall’esistenza?» Lisa sembrava poco convinta.

«La fisica dei quanti può diventare un po’ bizzarra», interve

A





Lisa sgranò gli occhi. «Una fonte illimitata di energia! Se l’avessero scoperta, avrebbe cambiato le sorti della guerra.»

A

«Ma non la Campana», disse Painter, riportando la discussione all’argomento originario.

«Non la Campana», conve

«Sole Nero», tradusse Painter.

«Sehr gut.»

«Ma torniamo alla Campana», riprese Painter. «Che cosa faceva?»

«È la Campana che l’ha fatta ammalare», disse A

Painter rischiò di scivolare dalle scale. Gli ci volle un momento per digerire l’informazione. Da

Gli ultimi gradini erano bloccati da travi di legno incrociate. Due uomini armati di fucile facevano la guardia. Per quanto stordito, Painter notò la roccia devastata sulla volta dell’ultima curva della tromba delle scale. Davanti a loro si apriva una cripta cavernosa. Painter non riusciva a vedere cosa si nascondeva in fondo a quell’antro, ma sentiva il calore che emanava. Tutte le superfici erano a

Era il sito dell’esplosione che avevano sentito qualche tempo prima. Dalla scena della catastrofe emerse una persona a

Gunther si avvicinò allo sbarramento. A

Gunther salutò Klaus con un ce

A

Quindi non tutto andava per il verso giusto nel Castello di Granito. C’era forse un traditore? Se sì, chi era? E qual era il suo obiettivo? Era un amico o un altro nemico?

Gli occhi di Gunther si posarono su Painter. Le sue labbra si muovevano, ma Painter non riusciva a discernere ciò che diceva. A