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— Ho detto, che cosa…

— Oh! — La No

— Ti senti bene?

La No

Per fortuna la signora Whitlow attribuì la sua carnagione gessosa e il suo silenzio pietroso agli occulti poteri al lavoro. Da parte sua, la No

In una voce simile a un corridoio pieno di spifferi, che fece grande impressione sulla governante, sciorinò un futuro affollato di giovanotti appassionati che si contendevano i formosi favori della signora Whitlow.

Parlava molto in fretta, perché ciò che aveva visto nella Grande Sala la spingeva a tornare subito al portone principale.

— C’è un’altra cosa — aggiunse.

— Sì? Sì?

— Ti vedo assumere un’altra inserviente. Voi qui le assumete, vero? Bene… e questa è una ragazza molto giovane, molto economica, grande lavoratrice, sa fare di tutto.

— E che mi dici di lei, allora? — La grassona già assaporava la descrizione sorprendentemente precisa del suo futuro che le aveva fatto la No

— Su questo punto gli spiriti non sono molto chiari — rispose la vecchia. — Ma è molto importante che tu l’assumi.

— Non c’è problema. Sai, è impossibile qui tenere le serve, non per lungo tempo. È tutta questa magia. Che trasuda quaggiù, sai. Specie dalla biblioteca, dove tengono tutti quei libri magici. Ieri due delle cameriere dell’ultimo piano si sono licenziate; ha

— Già, be’, gli spiriti dicono che a questo riguardo la ragazza non creerà dei problemi — affermò la No

— Se sa spazzare e strofinare i pavimenti, ben venga. Sono sicura. — La grassona pareva un po’ sconcertata.

— Lei si porta perfino la sua scopa. Voglio dire, secondo gli spiriti.

— Molto conveniente. Quando arriverà questa ragazza?

— Oh, presto, presto… è quanto dicono gli spiriti.

Un lieve sospetto passò sul viso della governante. — Questo non è il genere di cose che di solito rivelano gli spiriti. Dov’è che lo dicono, di preciso?

— Qui — asserì la No

I loro sguardi s’incontrarono. La signora Whitlow poteva anche avere le sue debolezze, ma aveva abbastanza polso per governare il mondo degli scantinati dell’Università. Ma la No

— Sì. Immagino che hai ragione — disse mansueta e pescò un fazzoletto dai recessi del suo petto.

— Bene, allora. — La No

— Ci sono moltissime occasioni qui per una ragazza che vuole lavorare sodo — affermò la signora Whitlow. — Io stessa ho cominciato come serva, sai.

— Lo facciamo tutte — osservò vagamente la vecchia. — E adesso devo andare. Si alzò e prese il cappello.

— Ma…

— Devo sbrigarmi. Un appuntamento urgente — disse la No

— C’è un pacco di vestiti vecchi…

La No

— C’è del velluto nero?

— Sì e della seta.

La vecchia strega non era sicura di approvare la seta, che aveva sentito dire venisse fuori da un bruco, ma il velluto nero aveva per lei un’attrazione potente. Vinse la lealtà.





— Mettili da parte. Può darsi che tornerò a farti visita — gridò e corse via per il corridoio.

Cuoche e sguattere si precipitavano a nascondersi al passaggio della vecchia sulle lastre scivolose; lei fece di volo la scala che portava al cortile e sfrecciò per il vialetto, con lo scialle svolazzante alle sue spalle e gli stivali che facevano sprizzare scintille sui ciottoli. Una volta fuori, si tirò su le go

Arrivò giusto in tempo per vedere Esk in lacrime che usciva correndo dalla grande porta.

— La magia non ha funzionato! Potevo sentirla, ma non ha voluto venire fuori!

— Forse ti sforzavi troppo — la consolò la No

— E poi tutti ha

— Allora, hai tratto un vantaggio dalla giornata.

— No

— Be’, che cosa ti aspettavi? Almeno ha

Esk si accigliò. — Sì.

— Che cos’era?

— Caramella.

— Non posso soffrire le caramelle.

— Uh, suppongo che la prossima volta vorrai che mi diano una mentina?

— Non fare la spiritosa con me, cara signorina. Non c’è niente che non vada con le mentine. Passami quella coppa.

Un altro vantaggio della vita di città, aveva scoperto la No

Osservò intenta il vapore giallo salire nell’intrico di tubi ritorti e condensarsi alla fine in una grossa goccia viscosa. La raccolse abilmente in un cucchiaio di vetro e la versò con cautela in una fialetta pure di vetro.

Esk la guardava attraverso le lacrime.

— Che cos’è? — domandò.

— È noncibadare. — La No

— Una medicina?

— Per modo di dire. — La vecchia si tirò vicino l’occorrente per scrivere e scelse una pe

— Per chi è?

— La signora Herapath, la moglie del vetraio.

Esk si soffiò il naso. — Quello che non soffia molto vetro, è lui?

La No

— Che vuoi dire?

— Ieri, quando lei parlava con te, lo chiamava Vecchio Signore Ogni Due Settimane.

La vecchia si limitò a borbottare un — Uhm — e finì la frase: "Sciolgliere in un quarto d’acqua e assicurarsi di portare un abito comodo e niente visitatori attesi."

"Un giorno" si disse "dovrò farle quel discorsetto."

Stranamente, su quel punto la bambina si dimostrava poco sveglia. Aveva già assistito a parecchie nascite e portato le capre dal becco della vecchia Na