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Nel frattempo, il loro velivolo continuava a salire, portandoli al sicuro.

Ma non potevano rimanere lassù per sempre.

Ciò che saliva doveva anche scendere, prima o poi. E l’aggressore li aspettava più giù, facendo la ronda come uno squalo. Non doveva far altro che tenerli d’occhio. Painter vide gli altri due Tiger che si dirigevano verso di loro, convocati per la caccia: un branco che stringeva il cerchio attorno alla preda ferita.

«Sali sopra l’elicottero», disse Painter.

Gunther aveva sempre la fronte corrugata, ma obbedì.

Painter si voltò verso A

Entrambe risposero con un ce

Painter concentrò l’attenzione sulla leva che aveva davanti.

«Ci siamo quasi!» gridò Lisa.

«Adesso!» esclamò A

Painter tirò forte la leva che controllava l’argano nel carrello dell’elicottero. Painter aveva usato la corda e l’imbracatura poco prima. Ma in quel momento non stava calando l’imbracatura: la leva d’emergenza che aveva tirato serviva a scaricare il gruppo dell’argano, in caso s’incastrasse.

Gunther virò per ottenere una visuale migliore e Painter si sporse per vedere se la manovra era riuscita.

L’argano colpì il Tiger, abbattendosi sui rotori. L’effetto fu devastante, quanto una bomba. Le pale si staccarono e l’elicottero si mise a girare come una trottola, rovesciandosi di lato e precipitando.

Non avendo tempo da perdere, Painter indicò la vetta bianca dell’Everest che s’i

Lisa guardava gli elicotteri piombare su di loro, trasformandosi da moscerini in falchi. Era una corsa.

Gunther scese in picchiata, lasciando l’aria rarefatta. Puntava allo spazio tra l’Everest e la sua cima gemella, il Lhotse. I due monti erano collegati da una cresta nota anche come «sella sud». Dovevano superarla e mettere la montagna tra sé e gli altri. Il campo base era dall’altra parte, ai piedi della sella.

Se l’avessero raggiunto…

Lisa pensò al fratello, al suo sorriso sciocco, al ciuffo ribelle che cercava sempre di appiattire. Come le era saltato in mente di portare quella guerra al campo base, da suo fratello?

Painter confabulava con Gunther, ma il rombo del motore si mangiava le loro parole. Doveva fidarsi di Painter. Lui non avrebbe messo in pericolo inutilmente la vita di nessuno.

La sella sorgeva davanti a loro. L’Everest occupava tutto lo spazio a destra, con un pe

Gunther aumentò l’angolo di discesa e Lisa si te

Un urlo sibilante penetrò il rombo del motore.

«Missile!» gridò A

Gunther tirò violentemente il collettivo. Il muso dell’elicottero s’impe

Premendo una guancia contro il finestrino laterale, Lisa guardò indietro. I due elicotteri avevano ridotto le distanze, piegando verso di loro. Poi una parete di ghiaccio le ostruì la visuale.

«Siamo sopra la cresta!» avvertì Painter. «Tenetevi forte!»

L’elicottero si tuffò lungo il pendio della sella sud. Sotto di loro sfrecciavano neve e ghiaccio. Più avanti, comparve una cicatrice scura: il campo base.

Puntarono in quella direzione, come se volessero precipitare sulla tendopoli. Il campo diventava sempre più grande sotto di loro, crescendo di secondo in secondo, finché non si cominciarono a distinguere le bandierine cerimoniali agitate dal vento e le singole tende.

«Così ci schianteremo!» gridò Painter.

Gunther non rallentò.

Lisa sentì una preghiera, o forse un mantra, uscire dalle sue labbra: «Oh, Dio… oh, Dio… oh, Dio…»





All’ultimo momento, Gunther cambiò direzione, lottando coi comandi e col vento. L’elicottero continuò a scendere, mentre i rotori stridevano.

Sballottata di qua e di là, Lisa si aggrappò ai braccioli. Poi i pattini sbatterono forte a terra, leggermente inclinati verso il basso, sbalzandola in avanti. La cintura di sicurezza la tratte

«Tutti fuori!» ordinò Painter, mentre Gunther riduceva la velocità del motore.

I portelloni si aprirono e i passeggeri rotolarono fuori.

Painter fu subito accanto a Lisa e la prese sottobraccio. A

Furono assaliti da una ridda di voci in un miscuglio di lingue diverse.

Lisa, quasi assordata dall’elicottero, si sentiva lontanissima da tutto quanto.

Poi fu raggiunta da una voce. «Lisa!»

Si voltò. Una figura familiare, con pantaloni da neve neri e una maglia termica grigia, si fece strada tra la folla, a gomitate e spintoni.

«Josh!»

Painter le consentì di deviare in quella direzione. Ben presto, Lisa fu tra le braccia del fratello. Si strinsero forte. Lui aveva un vago odore di yak. Lisa non aveva mai sentito un odore migliore di quello.

Gunther grugnì alle loro spalle. «Pass auf!»

Un avvertimento.

Attorno a loro si levarono urla allarmate. L’attenzione si spostò come un’onda verso un punto indicato da una serie di braccia alzate.

Lisa si liberò dall’abbraccio del fratello. Un paio di elicotteri d’assalto sorvolava la sella, agitando il fumo dell’esplosione del missile. Rimanevano sospesi sul posto, come predatori letali.

Andate via, pregò Lisa, con tutta la sua volontà. Andate via e basta.

«Chi sono quelli?» chiese un’altra voce.

Lisa non ebbe bisogno di voltarsi per riconoscere Boston Bob, un errore del passato. Il suo accento e il tono sempre lamentoso lo identificavano in modo univoco. Invadente come al solito, doveva aver seguito Josh. Lisa lo ignorò.

Ma Josh doveva averla sentita irrigidirsi quando erano comparsi gli elicotteri. «Lisa…»

Lei scosse la testa, gli occhi fissi al cielo. Le serviva tutta la concentrazione possibile per scacciarli via.

Ma furono sforzi vani.

Entrambi gli elicotteri puntarono giù per il pendio, verso di loro, sputando fuoco dal muso. Neve e ghiaccio saltavano in aria, in linee parallele di morte, che bucherellavano la roccia, puntando direttamente sul campo base.

«No…» gemette Lisa.

Boston Bob gridò, mentre arretrava: «Che diavolo avete fatto?»

La folla, esterrefatta e immobile per un istante, improvvisamente eruppe in grida e urla, disperdendosi in tutte le direzioni.

Painter prese l’altro braccio di Lisa e la trascinò via, portandosi dietro anche Josh. Ma non c’era nessun nascondiglio.

«Una radio!» gridò Painter a Josh. «Dove troviamo una radio?»

Il fratello di Lisa si limitò a guardare il cielo in silenzio.

Lei lo strattonò, attirando la sua attenzione. «Josh, dobbiamo trovare una radio.» Aveva capito a cosa pensava Painter. Perlomeno dovevano far sapere al resto del mondo quello che era successo.

Josh indicò una grande tenda rossa. «Da questa parte… Ha