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«Per esempio la farfalla punteggiata delle betulle, o Biston betularia. Conosce quella storia?»

A

«Se le mutazioni fossero casuali», argomentò A

Lisa dovette trattenersi dallo strabuzzare gli occhi. «Potrei rispondere che anche le farfalle degli altri colori sono state mangiate e che quelle a due teste si sono estinte. Ma lei fraintende l’esempio: la variazione del colore di quelle farfalle non è stato l’effetto di una mutazione. Quella specie aveva già un gene nero. In ogni generazione nascevano alcune farfalle nere, ma venivano mangiate quasi tutte, quindi la popolazione si manteneva prevalentemente bianca. Quando però gli alberi si sono a

A

Lisa si rese conto che la do

«Molto bene», disse A

Lisa scrollò le spalle. «Incapaci di digerire il lattosio, i batteri sarebbero morti di fame.»

«Ed è esattamente ciò che è successo al novantotto percento di quei batteri, ma il due percento ha continuato a prosperare. Quei batteri avevano spontaneamente mutato un gene, per digerire il lattosio. In una sola generazione. Io lo trovo sconcertante. Va contro ogni ipotesi di casualità. Con tutti i geni presenti nel DNA di un E. coli e la rarità della mutazione, perché il due percento di quella popolazione ha mutato l’unico gene necessario per sopravvivere? È un evento inspiegabile alla luce della casualità.»

Lisa doveva ammettere che era strano. «Forse c’è stata una contaminazione in laboratorio.»

«L’esperimento è stato ripetuto, con risultati analoghi.»

Lisa non era ancora convinta.

«Vedo il dubbio nei suoi occhi. Perciò andiamo a cercare altrove un esempio di come sia impossibile che le mutazioni genetiche siano casuali.»

«E cioè dove?»

«Ritorniamo all’inizio della vita, al brodo primordiale, dove il motore dell’evoluzione si è acceso per la prima volta.»

Lisa ricordò che A

«Riportiamo indietro le lancette dell’orologio», disse A

«Okay, questa è davvero una domanda intrigante», ammise Lisa.

«Allora gliene farò un’altra. In che modo la vita ha compiuto il salto da un brodo chimico primordiale alla prima cellula?»

Lisa conosceva la risposta. «L’atmosfera della Terra ai primordi era piena di idrogeno, metano e acqua. Aggiungendo qualche scarica di energia, per esempio un fulmine, quei gas possono formare semplici composti organici. Questi ultimi, cuocendo nel proverbiale brodo primordiale, ha

«Il che è stato provato in laboratorio», confermò A

«E così è cominciata la vita.»





«Ah, lei è impaziente, corre troppo», la punzecchiò A

«Basta mescolare una quantità sufficiente di aminoacidi e alla fine si concatenera

«Per caso?»

Lisa a

«È così che arriviamo alla radice del problema, dottoressa Cummings. Posso convenire con lei che l’evoluzione di Darwin ha svolto un ruolo significativo dopo la formazione della prima proteina in grado di autoreplicarsi. Ma sa quanti aminoacidi devono concatenarsi per formare quella prima proteina capace di replicarsi?»

«No.»

«Un minimo di trentadue. Tanti ne ha la più piccola proteina in grado di replicarsi. Le probabilità che questa proteina si formi per caso sono astronomicamente esigue: dieci alla quarantunesima.»

Lisa scrollò le spalle di fronte a quella cifra. Nonostante la sua avversione per quella do

«Mettiamo queste probabilità in prospettiva», proseguì A

Lisa scosse la testa.

A

«Tuttavia», ribatté Lisa, rifiutandosi di cedere, «colmare quel vuoto mettendo in mezzo Dio non è scienza. Il fatto che non abbiamo ancora una risposta per colmare quel vuoto non significa che ci sia una causa sopra

«Non sto dicendo che è sopra

Lisa la guardò a bocca aperta. «Quale risposta?»

«Una cosa che abbiamo scoperto dece

«E che cos’è?» Lisa si accorse di avere cambiato posizione sulla sedia, rinunciando a qualsiasi tentativo di nascondere il suo interesse per tutto ciò che aveva a che fare con la Campana.

«La chiamiamo evoluzione quantica.»

«Che cosa c’entrano i quanti con l’evoluzione?»

«Non solo questo nuovo campo dell’evoluzione quantica rappresenta il sostegno più forte alla tesi del disegno intelligente, ma risponde anche alla domanda fondamentale: chi è l’artefice.»

«Sta scherzando… E chi sarebbe? Dio?»

«Nein.» A

Prima che la do