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Monk e Gray trasportarono velocemente Painter nella camera d’irradiazione, usando un telo.

«Posatelo accanto alla Campana», ordinò Lisa.

La Campana era già in azione: i due involucri ruotavano in direzioni opposte. Lisa ricordò come l’aveva descritta Gunther: una specie di impastatrice. Corrispondeva più o meno alla realtà. L’involucro di ceramica emetteva una lieve luminescenza.

Lisa s’inginocchiò accanto a Painter, controllando le funzioni vitali.

«Posso restare con voi», disse Gray, accanto a lei.

«No, penso che la presenza di un altro computer quantistico potrebbe interferire.»

«Troppi cuochi in cucina», conve

«Allora ci sto io, con lui», affermò Gray.

Lisa scosse la testa. «Avremo soltanto una possibilità. Se ci vuole concentrazione e volontà di far guarire Painter, forse è meglio che sia la mente di un medico a farlo.»

Gray sospirò, non molto convinto.

«Hai già fatto il tuo lavoro: ci hai dato una speranza.» Lo fissò. «Ora lasciami fare il mio.»

«Fa’ attenzione ai desideri che esprimi», le sussurrò Monk nell’orecchio, poi le diede un bacio sulla guancia.

Lui e Gray si allontanarono.

«Un minuto all’impulso», disse Marcia dalla console.

«Sollevate lo schermo.»

Mentre gli ingranaggi si mettevano in moto, Lisa si chinò su Painter. La sua pelle aveva una tinta bluastra, ma forse era soltanto la luce della Campana. Stava per morire: aveva il respiro troppo leggero e il battito cardiaco ridotto a un soffio. E poi i capelli: le radici erano diventate bianche come la neve. Stava degenerando a un ritmo esponenziale.

Lo schermo protettivo si sollevò attorno a loro, separandoli dal resto del gruppo. Le voci degli altri, già sommesse, furono attutite e poi completamente tagliate fuori, quando lo schermo s’i

Da sola, senza nessuno che la vedesse, Lisa si appoggiò a Painter, la fronte sul petto di lui. Non aveva bisogno di concentrare la sua volontà con una sorta di energia meditativa. Si diceva che non ci fossero atei in trincea: di certo era vero per lei, in quel momento. Non sapeva a quale Dio chiedere aiuto.

Lisa ricordò la discussione avuta con A

AMINOACIDI -› PRIMA PROTEINA -› PRIMA FORMA DI VITA -COSCIENZA

Ma che cosa c’era oltre la coscienza? Se il futuro determinava il passato tramite le misurazioni dei quanti, quale entità aveva desiderato che si formasse la coscienza? Quale strumento di misurazione dei quanti ancora migliore c’era nel futuro, a determinare il presente? Fino a che punto, nel futuro, si estendeva quella catena? E che cosa c’era alla fine?

AMINOACIDI -› PRIMA PROTEINA -› PRIMA FORMA DI VITA -› COSCIENZA -› ???

Lisa ripensò a un’altra frase criptica pronunciata da A

E, in tal caso, era Dio?

Appoggiata sul corpo di Painter, non aveva risposta. Sapeva soltanto che voleva che lui vivesse. Forse era riuscita a nascondere agli altri quanto fossero profondi i suoi sentimenti per lui, probabilmente l’aveva nascosto anche a se stessa, ma non poteva più ignorarlo.

Aprì il cuore e lasciò brillare la sua vulnerabilità.



Forse era quello che le era mancato per tutta la vita, il motivo per cui gli uomini sembravano svanire attorno a lei e per cui lei fuggiva sempre: perché nessuno vedesse ciò che poteva essere ferito così facilmente. Nascondeva la sua vulnerabilità dietro un’armatura di professionalità e relazioni occasionali. Nascondeva il cuore. Non c’era da meravigliarsi che fosse da sola in cima a una montagna quando Painter era piombato nella sua vita.

Basta.

Sollevò la testa e baciò Painter sulle labbra, delicatamente, mettendo in atto ciò che aveva cercato di nascondere.

Chiuse gli occhi mentre il conto alla rovescia proseguiva. Aprì il cuore, desiderando un futuro per quell’uomo, desiderando che stesse bene, che ne uscisse incolume, ritornando in salute, e, soprattutto, pregando di poter trascorrere ancora del tempo con lui.

Era quella la vera funzione della Campana? Aprire un condotto quantico verso quel grande strumento di misurazione dei quanti che stava in fondo alla catena evolutiva, la volontà?

Lisa sapeva che cosa doveva fare. Il suo obiettivo era al di là della coscienza, al di là della preghiera.

Era semplicemente fede.

Nella purezza di quel momento, la Campana esplose di una luce accecante, unendoli, trasformando la realtà in puro potenziale.

ore 15.36

Gray azionò l’interruttore e lo schermo protettivo cominciò a scendere. Che cosa avrebbero trovato? Si radunarono tutti attorno alla parete dello schermo.

Monk gli lanciò uno sguardo preoccupato.

Nel silenzio, si sentì un bip, sulla sinistra.

Poco alla volta, la camera d’irradiazione dive

Nessuno parlava.

Lisa si girò lentamente, alzandosi. Le lacrime che erano rimaste sospese sulle ciglia le colarono lungo le guance. Te

Aveva uno sguardo acuto e vigile.

Gray si sentì pervadere dal sollievo.

Poi si udì ancora quel bip.

Gli occhi di Painter si mossero in quella direzione, quindi si posarono su Gray. Painter mosse le labbra, ma non ne uscì nemmeno una parola. Lui si avvicinò, per sentirlo.

Painter strizzò le palpebre e provò di nuovo. La parola era appena percettibile. «Bomba…»

Anche Lisa lo sentì. Seguì lo sguardo di Painter, che era puntato sul cadavere di Baldric Waalenberg. Spinse Painter verso Monk. «Prendilo.»

Lei si diresse verso la sagoma contorta del vecchio. Senza che nessuno lo notasse, senza nessuno a compiangerlo, a un certo punto Baldric era finalmente spirato.

Gray si unì a lei.

Lisa s’inginocchiò e sollevò la manica dell’uomo. Indossava un grosso orologio da polso. Lo voltò. Una lancetta girava velocemente su un display digitale.

«Come al castello», disse Lisa. «Un rilevatore del battito cardiaco collegato a una microtrasmittente. Quando il suo cuore ha smesso di battere, è cominciato il conto alla rovescia.» Poi girò il braccio dell’uomo, in modo che Gray potesse leggere il numero.

02:01

«Abbiamo due minuti per levarci di torno», concluse Lisa.

«Tutti fuori! Monk, avvisa Khamisi per radio! Digli di allontanare i suoi uomini dal palazzo.»