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Entrambi leggiamo la Bibbia giorno e notte, ma tu leggi nero dove io leggo bianco.

«E non si tratta solo dei grandi intellettuali europei» proseguì Peter scendendo ora a passo più veloce. «È stato qui, nel cuore di questa giovane nazione americana, che i nostri più brillanti padri fondatori… John Adams, Benjamin Franklin, Thomas Paine… segnalarono i gravi pericoli di un’interpretazione letterale della Bibbia. Thomas Jefferson era talmente convinto che il vero messaggio della Bibbia fosse occulto che effettuò dei veri e propri tagli e rivide l’intero testo al fine di, per citare le sue stesse parole, "farla finita con le sovrastrutture artificiali e ristabilire le dottrine autentiche".»

Langdon era a conoscenza anche di quello strano episodio. La Bibbia di Jefferson veniva ancora stampata con incluse molte delle sue controverse revisioni, tra le quali l’eliminazione della nascita da una vergine e della resurrezione. Incredibilmente, la Bibbia di Jefferson era stata offerta in dono a ogni nuovo membro del Congresso per tutta la prima metà del dicia

«Peter, tu sai che trovo affascinante questo argomento» disse «e posso capire che menti brillanti abbiano la tentazione di immaginare che le Scritture possiedano un significato nascosto, ma per me tutto ciò non ha alcun senso logico. Qualsiasi professore ti dirà che l’insegnamento non viene mai fatto in codice.»

«Cosa vuoi dire?»

«Gli insegnanti insegnano, Peter. Noi parliamo con chiarezza. Perché mai i profeti, i più grandi insegnanti della storia, dovevano oscurare il loro linguaggio? Se speravano di cambiare il mondo, perché parlare in codice? Perché non parlare chiaramente in modo che il mondo potesse capire?»

Continuando a scendere, Peter si voltò a guardare l’amico, apparentemente sorpreso da quelle domande. «Robert, la Bibbia non parla chiaramente per la stessa ragione per cui le scuole degli antichi misteri venivano tenute nascoste… per la stessa ragione per cui i neofiti dovevano essere iniziati prima di apprendere gli insegnamenti segreti dei secoli… per la stessa ragione per cui gli scienziati dell’Invisible College si rifiutavano di condividere la loro conoscenza con altri. Si tratta di informazioni potenti, Robert. Non si possono gridare gli antichi misteri dai tetti delle case. I misteri sono una torcia che arde e che nelle mani di un maestro può illuminare la strada, ma nelle mani di un pazzo può incenerire la terra.»

Langdon si fermò. Ma cosa sta dicendo? «Peter, io sto parlando della Bibbia. Perché tu invece parli degli antichi misteri?»

Solomon si voltò. «Ma non capisci? Gli antichi misteri e la Bibbia sono la stessa cosa.»

Langdon lo fissò smarrito.

Peter rimase in silenzio per qualche secondo, aspettando che l’amico assimilasse la sua risposta. «La Bibbia è uno dei libri attraverso i quali i misteri sono stati trasmessi nel corso della storia. Non ti rendi conto che le sue pagine cercano disperatamente di rivelarci il segreto? Le "cose nascoste", gli "enigmi" della Bibbia sono i sussurri degli antichi, che sottovoce condividono con noi la loro segreta saggezza.»

Langdon non disse nulla. Gli antichi misteri, per come li intendeva lui, erano una sorta di manuale per attivare il potere latente della mente umana… una ricetta per l’apoteosi personale. Non era mai riuscito ad accettare l’idea del potere dei misteri e di certo l’ipotesi che la Bibbia in qualche modo nascondesse la chiave di quei misteri era assurda.

«Peter, la Bibbia e gli antichi misteri sono l’una l’opposto degli altri. I misteri vertono tutti sul dio dentro di noi… l’uomo come dio. La Bibbia è tutta centrata sul Dio sopra di noi… e sull’uomo quale peccatore impotente.»

«Sì! Proprio così! Hai individuato esattamente il problema! Nel momento stesso in cui l’umanità si è separata da Dio, il vero significato della Parola è andato perduto. Le voci degli antichi maestri sono state soffocate, smarrite nel chiacchiericcio caotico di autoproclamatisi esperti che gridano di essere gli unici a comprendere la Parola… e che la Parola è scritta nel loro linguaggio e in nessun altro.»

Peter continuava a scendere gli scalini.

«Robert, io e te sappiamo che gli antichi resterebbero disgustati se vedessero come i loro insegnamenti sono stati distorti… come la religione si è trasformata in una specie di casello autostradale per il paradiso… come gli eserciti marciano in battaglia convinti che Dio sostenga la loro causa. Abbiamo perso la Parola e tuttavia il suo autentico significato è ancora a portata di mano, davanti ai nostri occhi. È in tutti i testi sopravvissuti nel tempo, dalla Bibbia alla Bhagavad Gita, al Corano e via dicendo. E tutti questi testi vengono venerati sugli altari della massoneria perché i massoni capiscono ciò che il mondo sembra avere dimenticato… e cioè che ognuno di quei libri, a modo suo, sta sussurrando esattamente lo stesso messaggio.» La voce di Solomon si gonfiò di emozione. «"Non sapete di essere dèi?"»





Langdon era colpito dal modo in cui la famosa, antica citazione continuava a riemergere quella sera. Ci aveva riflettuto quando aveva parlato con Galloway e anche al Campidoglio, mentre cercava di spiegare l’Apoteosi di Washington.

Solomon abbassò la voce in un sussurro. «Il Buddha dice: "Tu stesso sei Dio". E Gesù insegna che "il regno di Dio è dentro di voi" aggiungendo che "chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi". Perfino il primo antipapa, Ippolito di Roma, citava lo stesso messaggio, originariamente formulato dallo gnostico Monoimus: "Abbandona la ricerca di Dio… cercalo portando te stesso al punto di partenza".»

Langdon ripensò alla House of the Temple e allo sca

«Come mi disse una volta un saggio» riprese Solomon a voce più bassa «l’unica differenza tra noi e Dio è che noi abbiamo dimenticato di essere divini.»

«Peter, io ti sto ascoltando. Sul serio. E mi piacerebbe moltissimo poter credere che siamo dèi, ma purtroppo non vedo alcun dio camminare sulla nostra terra. Nessun superuomo. Tu puoi parlarmi dei presunti miracoli della Bibbia, o di qualsiasi altro testo religioso, ma si tratta solo di vecchie storie, inventate dall’uomo e poi gonfiate ed esagerate nel corso del tempo.»

«Può essere» concesse Peter. «O forse abbiamo semplicemente bisogno che la nostra scienza raggiunga il livello della sapienza degli antichi.» Fece una pausa. «La cosa buffa… è che io credo che le ricerche di Katherine possano portare esattamente a questo.»

Langdon d’improvviso si ricordò che Katherine aveva lasciato in gran fretta la House of the Tempie. «Senti, ma dov’è andata tua sorella?»

«Sarà qui tra poco» rispose Peter sorridendo. «È andata a sincerarsi di un meraviglioso colpo di fortuna.»

Fuori, alla base del monumento, Peter Solomon si sentì rinvigorito dall’aria fredda della notte. Fissava divertito Langdon che, ai piedi dell’obelisco, studiava attento il terreno grattandosi la testa e guardandosi intorno.

«Professore» scherzò Peter «la pietra angolare che contiene la Bibbia è sottoterra. Non puoi avere accesso al libro, ma ti assicuro che è laggiù.»

«Ti credo» disse Langdon, perso nei suoi pensieri. «È solo che… ho notato una cosa.»

Si fece indietro e osservò la gigantesca piazza in cui si ergeva il Washington Monument. L’area circolare era tutta di pietra bianca… a eccezione di due decorazioni in pietra scura che formavano due cerchi concentrici intorno al monumento.

«Un cerchio all’interno di un cerchio. Non avevo mai notato che il Washington Monument si trova al centro di un cerchio dentro un altro cerchio.»

Solomon rise. Non gli sfugge nulla. «Sì, il grande punto cerchiato… il simbolo universale di Dio… al crocevia dell’America.» Si strinse modestamente nelle spalle. «Sono sicuro che è soltanto una coincidenza.»