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E così, la fama ricadeva solo sull'ambasciatore a disposizione Rajasinghe che correva da un punto caldo all'altro, e qui rinforzava un ego, là evitava una crisi, manipolando la verità con abilità consumata. Naturalmente non mentiva mai; sarebbe stato fatale. Senza l'infallibile memoria di Ari, non sarebbe mai riuscito a tenere sotto controllo le ragnatele intricate che a volte era costretto a tessere perché l'umanità potesse vivere in pace. E quando quel gioco cominciò a piacergli per quello che era, giunse il momento di ritirarsi.

Era successo vent'a

Poter trascorrere gli ultimi a

Ad eccezione dei turisti e degli studiosi più decisi, il fossato lo isolava dalla curiosità di chiunque, e una fitta muraglia di alberi Ashoka mutati, in fiore tutto l'a

Uno dei più sfacciati tramonti di Taprobane stava insanguinando il cielo quando il piccolo elettrotriciclo spuntò silenziosamente da dietro gli alberi e si fermò a fianco delle colo

Grazie a lunghe e amare esperienze, Rajasinghe aveva imparato a non fidarsi mai delle prime impressioni, ma anche a non ignorarle mai. In un certo senso si aspettava che Va



E, assieme a quel pensiero, giunse la prima ondata d'apprensione. Quasi ogni settimana, vecchi amici e vecchi nemici giungevano in quell'angolo remoto, per raccontargli le novità e per ricordare assieme il passato. Quelle visite gli facevano piacere, perché davano un senso di continuità alla sua esistenza. Però lui conosceva sempre, con un grado d'accuratezza estremo, lo scopo dell'incontro e il terreno su cui ci si sarebbe mossi. E invece, a quanto gli risultava, lui e Morgan non possedevano interessi in comune, al di là delle affinità che legano gli uomini di una certa epoca. Non si erano mai incontrati, non erano mai entrati in contatto; anzi, quasi non aveva riconosciuto il nome di Morgan. E fatto ancora più insolito, l'ingegnere gli aveva chiesto di non divulgare la notizia del loro incontro.

Rajasinghe lo aveva accontentato, ma con una punta di risentimento. La sua vita pacifica non richiedeva più alcuna segretezza. L'ultima cosa che desiderava era proprio un mistero importante che venisse a sconvolgere la sua esistenza così ordinata. Con la Sicurezza l'aveva fatta finita per sempre; dieci a

Anche nel periodo di servizio attivo Rajasinghe non aveva mai avuto occasione di entrare in contatto con la TCC. Le tre divisioni di cui era composta, Terra, Mare e Spazio, per quanto enormi, passavano quasi inosservate nel fiume di notizie che scorrevano attraverso la Federazione Mondiale. La TCC emergeva dall'ombra solo quando si verificava un fallimento tecnico di grandi proporzioni, o quando andava a cozzare contro qualche gruppo per la difesa dell'ambiente o del patrimonio storico. L'ultimo di questi scontri si era verificato a causa del Carbondotto Antartico, un miracolo della tecnologia del ventunesimo secolo, costruito per trasportare il carbone fluidificato dai grandi depositi polari alle centrali elettriche e alle fabbriche del mondo intero. Presa da un raptus di euforia ecologica, la TCC aveva proposto di demolire l'ultima parte del carbondotto, l'unica rimasta, e di restituire quel territorio ai pinguini. Subito si erano levate le grida di protesta degli archeologi industriali, oltraggiati da tanto vandalismo, e dei naturalisti, i quali fecero notare che i pinguini "adoravano" il carbondotto abbandonato. Lì dentro vivevano splendidamente, come mai in passato, tanto che si era verificato un'esplosione demografica di pinguini che nemmeno le balene assassine riuscivano a contenere. La TCC si era arresa senza opporre resistenza.

Rajasinghe non sapeva se Morgan avesse avuto una parte in quella piccola débàcle. Comunque la cosa importava ben poco, visto che adesso il suo nome era legato al trionfo più recente della TCC…

Lo avevano battezzato il Ponte dei Ponti, e forse non a torto. Rajasinghe, come metà della popolazione mondiale, aveva ammirato lo spettacolo dell'ultimo tratto di ponte che veniva dolcemente sollevato in cielo dal "Graf Zeppelin", un'altra meraviglia del secolo. I lussuosi arredi dell'aeronave erano stati tolti per alleggerirla; la famosa piscina era stata svuotata e i reattori pompavano il calore in eccesso nei palloni, aumentando la spinta ascensionale. Era la prima volta che un peso di oltre mille to

Nessuna nave avrebbe mai più oltrepassato le Colo