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Ora parlò Umaksuman: — Ascoltate, Anziani di Tevar! Voi dite questo, voi dite quello, ma non avete più niente da dire. I Gaal sta

— Perché non hai sorvegliato la porta da cui è uscita la tua sorella di clan, Umaksuman?

Ora la cosa era stata detta.

— È anche tua sorella di clan, Ukwet — disse Umaksuman, incollerito.

Uno di loro era figlio di Wold, l'altro era suo nipote; ed entrambi parlavano della figlia di Wold. Per la prima volta della sua vita, Wold conobbe la vergogna: la nuda, inerme vergogna davanti ai migliori del suo popolo. Rimase seduto immobile, con la testa profondamente china.

— Sì, lo è; e grazie a me, la vergogna non sovrasta la nostra famiglia! Io e i miei fratelli abbiamo spaccato i denti a quella sporca faccia con cui si è sdraiata, e io lo tenevo a terra per castrarlo come si castrano gli animali, ma tu ci hai fermati, Umaksuman. Tu ci hai fermati con i tuoi sciocchi discorsi…

— Io vi ho fermati perché non dovessimo poi combattere anche contro i Nati Lontano, oltre che contro i Gaal, sciocco! La ragazza è abbastanza adulta per dormire con un uomo, se ne ha voglia, e la cosa non ci…

— Non si è trattato di un uomo, fratello di clan, e io non sono uno sciocco.

— Tu sei uno sciocco, Ukwet, perché ti sei attaccato a questo fatto come a una buona occasione per litigare con i Nati Lontano, e in tal modo ci hai fatto perdere la nostra unica possibilità di allontanare i Gaal!

— Io non ti ascolto, bugiardo, traditore!

Si scontrarono con un urlo in mezzo al cerchio, impugnando l'ascia. Wold si alzò in piedi. Gli uomini che gli sedevano accanto alzarono lo sguardo, aspettandosi ch'egli, in veste di Anziano più vecchio e capo del Clan, fermasse la lotta. Ma egli non interve

Discese faticosamente gli scalini di terra battuta ed entrò nel tepore fumoso e mal ventilato dell'imensa stanza scavata nel sottosuolo. Bambini e do

Il giorno successivo riprese a nevicare. Seppellirono Ukwet, il primo morto dell'Inverno, e la neve cadde sulla faccia del morto prima che la tomba fosse chiusa. Allora e dopo, Wold pensò a Umaksuman, bandito, solo nelle montagne, nella neve. Quale dei due se l'era cavata più a buon mercato?

Si sentiva la lingua molto spessa e non voleva parlare. Rimaneva accanto al fuoco e non era sicuro, a volte, se fuori fosse giorno o notte. Non dormiva bene; chissà come, gli pareva sempre di essere sul punto di svegliarsi. E stava appunto svegliandosi quando fuori, sopra il livello del suolo, cominciò il rumore.

Giunsero di corsa le do





Nessun uomo ve

Egli sapeva di non essere più un capo; ma forse non era più un uomo? Doveva rimanere con i neonati e le do

Aveva sopportato la vergogna pubblica, ma non poteva sopportare la perdita della propria dignità, e con qualche tremore si alzò e cominciò a frugare nel vecchio baule dipinto, cercando la veste di cuoio e la lancia pesante, quella con cui aveva ucciso da solo un diavolo della neve, molto tempo prima. Adesso si sentiva rigido e massiccio, e da allora erano passate tutte le buone stagioni, ma egli era lo stesso uomo, quello che aveva ucciso con la stessa lancia nella neve di un altro inverno. Non era forse lo stesso uomo? Non avrebbero dovuto lasciarlo lì accanto al fuoco, all'arrivo del nemico.

Le sue sciocche do

Gli uomini si erano raccolti sulla piattaforma quadrata, sopra il comignolo della Casa dell'Assenza. Gli fecero largo quando egli si sollevò sulla scala a pioli. Ansimava e tremava, cosicché a tutta prima non poté scorgere nulla. Poi vide. Per qualche momento dimenticò ogni cosa, di fronte a una vista incredibile.

La vallata che si snodava da nord a sud lungo la base dei Monti di Tevar, fino al letto del fiume ad est della foresta, era piena… piena come il fiume all'epoca della sua massima portata, e formicolava, straboccava di gente. Questa gente procedeva verso sud: un'ondata lenta e confusa, scura, che si allargava e si restringeva, si fermava e ripartiva, con urla, grida, richiami, cigolii, schiocchi di frusta, il roco raglio degli ha

Dapprima Wold si senti male; poi si fece coraggio e infine commentò: — Questa è una cosa mirabile… — E lo era davvero, quella migrazione di tutte le nazioni del nord. Egli era lieto di averla potuta vedere. L'uomo che gli era più vicino, un Anziano, Anweld della Famiglia di Siokman, alzò le spalle in segno di assenso e rispose tranquillamente: — Ma è la nostra fine.

— Se si fermano qui.

— Questi non si fermera

Erano così forti, così fiduciosi del loro numero, che i guerrieri venivano dietro…