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Un forestiero passando a cavallo sulla riva del mare vide quella capa

Alla sera, si fermò alla locanda della Bella Venezia.

– Da che paese venite? – gli chiese la locandiera.

– Da Roma.

– Avete visto mai una più bella di me?

– Sì che l’ho vista, – disse il forestiero.

– E dove?

– Chiusa in una capa

– Ecco il conto: fa dieci scudi ma da voi ne voglio trenta.

La sera, la Bella Venezia chiese allo sguattero:

– Senti, mi vuoi sposare?

Allo sguattero non pareva vero di poter sposare la padrona[18].

– Se mi vuoi sposare, devi prendere mia figlia, portarla nel bosco e ammazzarla. Se mi riporti i suoi occhi e una bottiglia piena del suo sangue, io ti sposo.

Lo sguattero voleva sì[19] sposarsi la padrona, ma d’ammazzare quella ragazza bella e buona non se la sentiva.[20] Allora portò la ragazza nel bosco e l’abbandonò, e per portare gli occhi e il sangue alla Bella Venezia, ammazzò un agnellino che è sangue i

La ragazza, sola nel bosco, pianse, gridò, ma nessuno la sentiva. Verso sera vide laggiù un lumino: s’avvicinò, senti parlare molta gente, e piena di paura si nascose dietro un albero.

Era un luogo roccioso e deserto, e dodici ladroni s’erano fermati davanti a una pietra bianca.

Uno di loro disse:

– Apriti, deserto! – e la pietra bianca s’aperse come un uscio e dentro c’era illuminato come un gran palazzo. I dodici ladroni entrarono e l’ultimo disse:

– Chiuditi, deserto! – e la pietra si richiuse alle sue spalle.

La ragazza nascosta dietro l’albero stette ad aspettare. Dopo un po’ una voce di dentro disse:

– Apriti, deserto! – La porta s’aperse, e i dodici ladroni uscirono in fila, fino all’ultimo che disse:

– Chiuditi, deserto!

Quando i ladroni si furono allontanati, la ragazza andò alla pietra bianca e disse:

– Apriti, deserto! – e le si aprì la porta illuminata. Entrò e disse: – Chiuditi, deserto!

Dentro c’era una tavola apparecchiata per dodici, con dodici piatti, dodici pani e dodici bottiglie di vino. E in cucina c’era uno spiedo con dodici polli da arrostire.[21] La ragazza fece pulizia dappertutto, rifece i dodici letti, fece arrostire i dodici polli. E siccome aveva fame mangiò un’ala ad ogni pollo, rosicchiò un cantuccio d’ogni pane, e bevve un dito di vino[22] da ogni bottiglia.

Quando sentì che tornavano i ladroni, si nascose sotto un letto. I dodici banditi, a trovar tutto pulito, i letti rifatti, i polli arrostiti, non sapevano cosa pensare. Poi videro che a ogni pollo mancava un’ala, a ogni pane un cantuccio, a ogni bottiglia un dito di vino, e dissero:

– Qui dev’essere entrato qualcuno.

E decisero che l’indomani uno di loro sarebbe rimasto a far la guardia.

Restò il più piccolo dei ladroni, ma si mise a far la guardia[23] fuori, e intanto la ragazza uscì di sotto al letto, rassettò tutto, mangiò le dodici ali di pollo, i dodici cantucci di pane e bevve le dodici dita di vino.

– Non sei buono a niente![24] – disse il capo quando tornando vide che la casa era stata di nuovo visitata,[25] e mise di guardia un altro.

Ma anche questo rimase fuor dalla porta, mentre la ragazza era dentro, e cosi, dandosi dello stupido ogni volta, tutti i ladroni provarono a far la guardia per undici giorni di seguito,[26] e non scoprirono la ragazza.

Il dodicesimo giorno, volle montar di guardia il capo e invece di[27] starsene fuori, rimase dentro, e vide la ragazza uscir di sotto al letto. L’agguantò per un braccio:

– Non aver paura, – le disse, – giacché ci sei, stacci.[28] Ti tratteremo come una sorellina.

Così la ragazza restò coi ladroni e faceva loro tutti i servizi, e loro le portavano ogni sera gioielli, monete d’oro, anelli e orecchini.

Il più piccolo dei ladroni amava vestirsi da gran signore per fare le sue rapine, e fermarsi alle meglio locande. Così una sera andò a mangiare dalla Bella Venezia.

– Da dove venite? – gli chiese la locandiera.

– Dal fondo del bosco, – disse il ladrone.

– E avete mai visto una più bella di me?

– Sì che l’ho vista, – disse il ladrone.

– E chi è?

– È una ragazza che abbiamo con noi.

Così la Bella Venezia capì che sua figlia era ancora viva.

Alla locanda veniva ogni giorno a chieder l’elemosina una vecchia, e questa vecchia era una strega. La Bella Venezia le promise metà delle sue ricchezze se riusciva a trovare sua figlia ed ammazzarla.

Un giorno la ragazza, mentre i ladroni erano via, stava cantando alla finestra, quando passò una vecchia che disse:

– Vendo spille! Vendo spille! Bella ragazza, mi fai salire? Ti faccio vedere uno spillone per il capo che è una meraviglia!

La fece salire, e la vecchia, con l’aria di mostrarle[29] come le stava bene uno spillone nei capelli, glielo ficcò nel cranio.

La ragazza morì.

Quando tornarono i ladroni e la trovarono morta, scoppiarono tutti in lagrime, pur col cuore peloso[30] che avevano. Scelsero un grande albero dal tronco cavo e la seppellirono nel tronco.

Il figlio del Re andava a caccia. Sentì i cani abbaiare, li raggiunse; erano tutti a raspare con le zampe sul tronco di un albero.

Il figlio del Re ci guardò dentro e trovò una bellissima ragazza morta.

– Se tu fossi viva, ti sposerei,[31] – le disse il figlio del Re, ma anche morta non posso staccarmi da te.

Suonò il corno, radunò i suoi cacciatori, e la fece portare a palazzo reale. La fece chiudere in una stanza, senza che la Regina sua madre ne sapesse e passava la giornata in quella stanza, a contemplare la bella morta.





La madre, insospettita, entrò nella stanza all’improvviso.[32]

– Ah! E’ per questo che non volevi uscire! Ma è morta! Che te ne fai?[33]

– Morta o non morta, non so vivere lontano da lei![34]

– Almeno falla pettinare![35] – disse la Regina, e fece chiamare il Real Parrucchiere.

Il Real Parrucchiere cominciò a pettinarla, e gli si ruppe il pettine. Prese un altro pettine e gli si ruppe anche quello. Così, uno dopo l’altro, ruppe sette pettini.

– Ma cos’ha in testa questa ragazza? – chiese il Real Parrucchiere. – Voglio guardarci. – E toccò una capocchia di spillone. Tirò piano piano, e man mano che tirava lo spillone, la giovane ripigliava i colori[36], e aperse gli occhi, sospirò, respirò, disse:

– Oh! – e s’alzò in piedi.

Si fecero le nozze. Tavolate anche per le vie.[37] Chi voleva mangiare mangiò e chi non voleva non mangiò.

17

il più bello che avesse mai visto – самое прекрасное, какое когда-либо видел

18

non pareva vero di poter sposare la padrona – не верилось, что можно жениться на хозяйке

19

Утвердительная частица заменяет в данном случае слова «конечно же».

20

non se la sentiva – не был готов убить

21

dodici polli da arrostire – двенадцать куриц для того, чтобы зажарить их

22

un dito di vino – немного вина

23

far la guardia – сторожить

24

Non sei buono a niente! – Ни на что-то ты не годишься!

25

era stata di nuovo visitata – в доме опять кто-то побывал

26

di seguito – подряд

27

invece di – вместо того, чтобы…

28

giacché ci sei, stacci – раз уж ты здесь, оставайся

29

con l’aria di mostrarle – притворившись, будто хочет показать ей

30

pur col cuore peloso – хоть и с недобрыми сердцами

31

Se tu fossi viva, ti sposerei. – Будь ты жива, женился бы на тебе.

32

all’improvviso – неожиданно

33

Che te ne fai? – Что тут поделаешь?

34

non so vivere lontano da lei – не могу жить без нее

35

Almeno falla pettinare! – По крайней мере, вели причесать ее!

36

ripigliava i colori – порозовела, ожила

37

Tavolate anche per le vie. – Застолье устроили и на улицах.