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Tolstoj accompagna molta parte della camera dei registi toscani, e non solo dal 1973, quando adattarono per lo schermo Bojeskoe i tchelovetcheskoe (1903–1905) con il titolo italiano San Michele aveva un gallo. Gia precedentemente lo scrittore aveva fomito la materia per la costruzione di personaggi e vicende: Re
Le ragioni di una simile attrazione sono rinvenibili in una consonanza di interessi se, come scrive Lorenzo Cuccu nel suo lavoro dedicate al Cinema di Paolo e Vittorio Taviani[10], nell’opera dei Taviani prevalgono «il tema delle passioni, quella politica e ideologica prima, quelle primarie, poi; il tema del rapporto dell’uomo con la natura, origine e fonte della bellezza ma anche della tragicita dell’esistenza; il tema del valore della rappresentazione artistica nella condizione esistenziale dell’uomo».Nei personaggi creati da Tolstoj dopo la crisi del 1880, che lo porta a ribellarsi contro ogni ordine costituito, i Taviani trovano semplificazioni convin-centi delle passioni al centra dei loro interessi. Al di la delle tendenze personali si pud ipotizzare che il percorso verso Tolstoj sia state sorretto da indicazioni critiche di matrice marxista che nel dopo guerra puntano su Tolstoj[11], assai piu che su Do-stoevskij, oggi invece favorite. Furono forse decisive le pagine di Lukacsche individua nello scrittore russo uno degli esponenti piu coerenti della sua teoria estetica del realismo critico, assieme a Dostoevskij e Thomas Ma
Cosi, nei primi a
Il rivoluzionario russo si trasforma in Giulio Manieri, nobile e anarchico, arre-stato intomo al 1870, quasi un secolo prima (e Tassonanza del dece
È una scena chiave nel cinema dei Taviani e forse anche nel loro rapporto con Tolstoj. I loro «eroi» sono rinchiusi fisicamente ma la forzadi volontà li aiuta a combattere una lotta interiore che apparentemente si rivolge ora contro il potere dell’Impero austroungarico o contro quello dei Borboni (tematica ripresa nel film seguente Allonsanfan), ora contro la chiesa, pur essendo soprattutto una lotta con se stessi. Per questo Giulio Manieri, che nella cella buia per dieci a
Anche il racconto lungo Отец Сергий (scritto tra il 1890 e il 1898 e pubblicato postumo) nel 1990 e trasposto in film, con il titolo di II sole anche di notte, locuzione tratta da un vecchio modo di dire del Sud, che augura: «Molte giornate felici e il sole anche di notte» e che alia fine del film sara rivolto a Sergio da una vecchia coppia, un segno che dopo le tenebre dei fallimenti, la luce puo tornare.
Dalla Russia ottocentesca l’ambientazione si trasferisce al Settecento napoletano, all’epoca in cui il Regno di Napoli e di Sicilia era stato conquistato da Carlo di Borbone (fondatore della dinastia dei Borbone di Napoli, sul trono napoletano dal 1734 al 1759, a
La parabola di Sergio Giuramondo (Julian Sands) segue le vicende dell’ante-cedente letterario: la vita di corte, l’amore con una do
10
Lorenzo Cuccu, Il cinema di Paolo e Vittorio Taviani.Natura, Cultura, Storia nei film dei due registi toscani, Roma, Gremese Editore, 2001. P. 9.
11
Sulla complessita delle posizioni intellettuali di Tolstoj, cfr. Michail Bachtin, Tolstoj, Bologna, Il Mulino, 1986 e Vittorio Strada, Crisi della cultura e cultura della crisi in Tolstoj, in Sante Graciotti e Vittorio Strada (a cura di), Tolstoj oggi, Firenze, Sansoni, 1980. P. 21–32.
12
Cfr. Gyorgy Lukacs, Il romanzo storico, Torino, Einaudi, 1965.
13
Antonio Gramsci, Letteratura e vita nazionale, Torino, Einaudi, 1954. P. 76.
14
Cfr. Lorenzo Cuccu, Il cinema di Paolo e Vittorio Taviani, cit., p.12. Nel film vengono omessi alcuni particolari che sottolineano il percorso di abbandono della religione di Sergej: come i nomi della fidanzata e della giovane malata, che da Mary e Marja (il nome della Mado