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«Un problema che esiste ancora oggi,» dichiarò Webster. «Molti di loro sono ancora al punto di partenza. Ce ne sono cento e più che si nascondono nelle case, vivendo l’esistenza più semplice che si possa immaginare. Uccidono qualche coniglio e qualche scoiattolo, va

«Lei li conosce?» domandò Taylor.

«Ne conosco alcuni,» ammise Webster. «Ce n’è uno che di quando in quando mi porta dei conigli e degli scoiattoli. In cambio gli do del denaro per le munizioni.»

«Rifiuterebbero di essere riadattati, vero?»

«Sì, certo, e violentemente,» disse Webster.

«Lei conosce un contadino, un certo Ole Johnson? Che rimane aggrappato ancora alla sua fattoria, che non intende cambiare?»

Webster a

«E se cercasse di riadattare lui

«Mi caccerebbe a calci dalla fattoria,» disse Webster.

«Gli uomini come Ole e gli Abusivi,» dichiarò Taylor, «Sono il nostro problema più assillante, oggi. Il resto del mondo è quasi completamente riadattato, è rientrato nei binari della realtà presente. Molti si lamentano sempre, parlano con nostalgia del passato, ma si tratta di lamenti a effetto, più che altro. Non potrebbero ritornare al loro vecchio sistema di vita.

«A

«Noi sappiamo bene, naturalmente, che in molti casi quest’opera di riadattamento non avrebbe potuto svolgersi apertamente. In alcuni casi, per esempio presso le grandi masse di lavoratori che si erano trovate senza lavoro, un riadattamento generale e aperto si è rivelato possibile, ma nella maggior parte dei casi individuali, come quello del nostro amico Ole, la cosa cambiava completamente. Questi individui dovevano essere aiutati a ritrovarsi nel mondo nuovo, ma non dovevano sapere dell’esistenza di questo aiuto. Sapendolo, avrebbero perduto la fiducia in se stessi e la dignità, e la dignità è la base di qualsiasi civiltà.»

«Ero naturalmente al corrente dell’opera di riadattamento compiuta all’interno del mondo industriale,» disse Webster. «Ma il fatto dei casi individuali mi giunge completamente nuovo.»

«Certo, non potevamo renderlo di pubblico dominio,» disse Taylor. «Praticamente questo lavoro si svolge clandestinamente.»

«Ma perché mi sta dicendo tutto questo?»

«Perché saremmo lieti di averla con noi. Tanto per cominciare, che ci aiutasse a risolvere il problema di Ole. E poi, magari, che vedesse cosa si può fare per gli Abusivi.»

«Non saprei…» disse Webster.

«La stavamo aspettando,» disse Taylor. «Sapevamo che alla fine sarebbe venuto qui. Ogni possibilità di trovare lavoro le sarebbe stata preclusa da King. Lui ha passato parola nei circoli influenti. Lei è sulla lista nera di ogni Camera di Commercio e di ogni gruppo civico del mondo, ormai.»

«Probabilmente non ho scelta,» disse Webster.

«Non vogliamo che lei pensi questo,» disse Taylor. «Prenda tempo per riflettere, poi torni da noi. Anche se non accetterà la nostra proposta, le troveremo un altro lavoro… a dispetto di King.»

Fuori, Webster vide uno spaventapasseri che lo stava aspettando. Era Levi Lewis, senza il suo sorriso dai denti neri e rotti, ma con il fucile sotto il braccio.

«Degli amici ha

«Ci sono dei guai?» chiese Webster, perché l’espressione di Levi indicava eloquentemente che c’erano dei guai.

«È quella da

«La Polizia,» ripeté Webster, e a quelle parole il cuore gli mancò… perché adesso conosceva la natura dei guai.

«Già,» disse Levi. «Si preparano a scacciarci col fuoco.»

«Così il consiglio comunale ha ceduto, alla fine,» fece Webster.

«Sono andato adesso al comando di polizia,» disse Levi. «Li ho avvertiti di andarci piano, se non vogliono avere sorprese. Li ho avvertiti che ci sarebbero state le budella di un sacco di gente per le strade, se ci provera

«Non puoi fare questo, Levi,» disse Webster, seccamente.

«Non posso?» esclamò Levi. «Ma l’ho già fatto. Ci ha

Si tirò su con la mano i pantaloni troppo larghi, e sputò di nuovo.

«E non siamo gli unici che la pensano così,» dichiarò. «Pa’ è con noi. È già al suo posto.»

«Pa’!»

«Sicuro, Pa’. Il vecchio che vive con lei. È venuto da noi, e ce lo siamo preso come una specie di generale in capo. Dice che si ricorda di certi trucchi che ha imparato durante la guerra e che la polizia neppure si sogna. Ha mandato alcuni dei ragazzi in quei sacrari della Legione a prendere un ca

«Senti, Levi, me lo faresti un favore?»

«Certo, signor Webster.»

«Vorresti entrare nell’edificio a chiedere di un certo signor Taylor? Insisti per vederlo personalmente. E digli che sono già al lavoro.»

«Certo, signor Webster, ma dove sta andando?»

«Vado in municipio.»

«È sicuro di non volermi con lei?»

«No,» dichiarò Webster. «Farò molto meglio da solo, grazie. E, Levi…»

«Sì?»

«Di’ a Pa’ di tenere a bada la sua artiglierìa. Che non spari se proprio non vi è costretto… ma se lo sarà, che cerchi di non sbagliare mira!»

«Il sindaco è occupato,» disse Raymond Brown, il suo segretario.

«Lo credi tu,» disse Webster, dirigendosi verso la porta.

«Non puoi entrare, Webster,» gridò Brown.

Balzò in piedi, girò intorno alla scrivania a passo di carica, cercando di afferrare Webster. Webster si girò, violentemente, colpì con una robusta spallata Brown, che barcollando andò a colpire la scrivania. La scrivania si spostò e Brown agitò le braccia, perse l’equilibrio e cadde pesantemente a terra.

Webster spalancò la porta dell’ufficio del sindaco.

I piedi del sindaco sparirono come per magia dal piano della scrivania:

«Avevo detto a Brown…» cominciò.

Webster a

«E Brown me l’ha riferito. Che succede, Carter? Hai paura che King scopra che sono stato qui? Hai paura di venire contaminato da qualche buona idea?»

«Che cosa vuoi?» disse seccamente Carter.

«Ho saputo che la polizia sta per incendiare le case.»

«È vero,» dichiarò il sindaco, in tono pontificale, «Sono una minaccia per la comunità.»

«Quale comunità?»

«Adesso ascolta, Webster…»

«Sai benissimo che non esiste nessuna comunità. C’è solo un manipolo di sporchi politicanti come te, un gruppo che resta qui come se avesse messo le radici, per conservare il diritto di residenza ed essere sicuro di venire eletto ogni a