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— Ma alcune persone capiscono — disse Takver, sforzandosi di essere ottimista. — Una do

— La gente sa bene chi egli sia — disse Bedap. — È curioso, perché non possono capire il suo libro più di quanto possa capirlo io. Alcune centinaia di persone possono capirlo, pensa lui. Quegli studenti dell’Istituto Divisionale che cercano di organizzare corsi di Simultaneità. Io penso che venti, venticinque persone sia un numero più aderente alla realtà, per conto mio. Eppure la gente sa di lui, ha

— Oh, adesso! Devi avere avuto una seduta dura, oggi al CDP.

— L’abbiamo davvero avuta. Mi piacerebbe darti delle buone notizie, Takver, ma non posso proprio. Il Gruppo sta colpendo assai vicino al legame fondamentale societario, la paura dello straniero. C’era un giovanotto, oggi alla riunione, che minacciava apertamente delle rappresaglie. Be’, è una povera risposta, ma troverà altri pronti ad appoggiarla. E quella Rulag, maledizione, è una opponente formidabile!

— E sai chi è, Bedap?

— Chi è?

— Shevek non te l’ha mai detto? Be’, non ama parlarne. È la madre.

— La madre di Shevek?

Takver a

— Quel che è inconsueto — disse Bedap, forte, dimenticando la presenza di Pilun. che gli si era addormentata in braccio, — nettamente inconsueto, sono i sentimenti di Rulag verso di lui! Aspettava soltanto ch’egli si presentasse a una riunione dell’Importazione-Esportazione; la cosa era chiarissima, oggi. Sa che è l’anima del gruppo, e ci odia per causa sua. Perché? Sentimento di colpa? La Società Odoniana si è talmente corrotta che siamo oggi motivati dai sentimenti di colpa?Sai, adesso che mi hai detto questo, quei due si assomigliano. Soltanto che, in lei, è tutto indurito, duro come pietra… morto.

La porta si aprì mentre egli parlava. Entrarono Shevek e Sedik. Sedik aveva dieci a

Nella stanza, intanto: molta intimità, commozione, comunione; saluti, risa, Pilun che passava dall’uno all’altro, con poca soddisfazione dell’interessata, per venire coccolata, e la bottiglia che veniva passata dall’uno all’altro per bere; domande, conversazioni. Sedik, inizialmente, fu al centro dell’attenzione, poiché, di tutta la famiglia, era colei che veniva nella stanza con minore frequenza; poi il centro dell’attenzione passò su Shevek. — Che cosa voleva il vecchio sudicione?

— Sei stato all’Istituto? — chiese Takver, voltandosi verso di lui, che le si era seduto accanto.

— Ci sono andato adesso. Sabul mi aveva lasciato questa mattina un messaggio al Gruppo. — Shevek bevve il suo succo di frutta e abbassò la tazza, rivelando un curioso atteggiamento della sua bocca: una non-espressione. — Ha detto che la Federativa di Fisica ha libero un incarico a tempo pieno. Autonomo, permanente.

— Per te, vuoi dire? Laggiù? All’Istituto?

Egli a

— Te l’ha detto Sabul?



— Cerca di arruolarti — disse Bedap.

— Sì, lo credo anch’io. Se non riesci a sradicarlo, addomesticalo, come dicevamo nell’Insediamento del Nord. — Shevek rise, bruscamente e spontaneamente. — E divertente, no? — disse.

— No — disse Takver. — Non è divertente. È disgustoso. Anzi, come hai potuto andare a parlare con lui? Dopo tutte le calu

— Be’, non è soltanto Sabul, lo sai. Sabul è solo il portavoce.

— Lo so, ma a lui piace fare il portavoce. E si è comportato in modo schifoso per tanto tempo! Be’, cosa gli hai detto?

— Ho temporeggiato… come diresti tu — disse Shevek, e rise di nuovo. Takver lo osservò nuovamente, poiché adesso era certa che, nonostante il suo controllo, egli era in uno stato di tensione o di eccitazione estrema.

— Dunque, non gli hai detto un no deciso?

— Ho detto che alcuni a

— Be’, allora hai vinto — disse Takver, guardandolo con una strana espressione. — Hai vinto. Stampera

— Ci sono dei muri dietro ai muri — disse Bedap.

— Avrò vinto soltanto se accetterò l’incarico. Sabul mi offre di… legalizzarmi. Di rendermi ufficiale. Allo scopo di separarmi dal Gruppo dell’Iniziativa. Non appare anche a te che sia questo il suo motivo, Bedap?

— Certo — disse Bedap. La sua faccia era cupa. — Dividi per indebolire.

— Ma riportare Shevek nell’Istituto, e stampare nelle edizioni del CDP ciò ch’egli scrive, è dare implicitamente un’approvazione a tutto il Gruppo, no?

— Potrebbe significare questo per molte persone — disse Shevek.

— No, non lo significherebbe affatto — disse Bedap. — Verrà spiegato. Il grande fisico è stato fuorviato da un gruppo di dissidenti, per un certo periodo. Gli intellettuali si lasciano sempre fuorviare, poiché essi pensano a cose irrilevanti come il tempo, lo spazio e la realtà, cose che non ha