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Inglesina

— Cosa ne pensi, Rocky?

Cirocco si era lasciata prendere dal ritmo di quella salita interminabile, e si era svuotata la mente di ogni pensiero. Alzò lo sguardo, sorpresa.

— Di Crio? Lascialo perdere. Forse si potrebbe trovare il modo di farlo entrare in qualche gruppo organizzatosi sul momento. Ma in futuro. Per ora, lascialo perdere.

— Non lo giudichi un segno positivo? — insistette Gaby. — Il fatto che acce

Cirocco sbuffò. — Niente.

— Non credi di poter accendere quella scintilla?

— Cerca di non essere tanto ansiosa, Gaby. Il ghiaccio è molto sottile, e dal modo in cui riscaldi le cose…

— Mi spiace. Ma sai come la penso.

— Certo. Ma preferirei che tu lasciassi stare i ragazzi. Mi riferisco al "diritto di sapere" e via di seguito. Meno ne sapra

— Hai ragione — disse Gaby. — Starò più attenta.

Cirocco sospirò e le toccò la spalla.

— Continua come prima. Fai la guida turistica. Mostra le meraviglie della regione. Racconta qualche storia, divertili, e ricorda che sono qui per imparare cose che servira

— Pensi che potresti aprirti un po’ di più? Potresti insegnargli un mucchio di cose.

Cirocco si fece seria. — Potrei insegnargli un mucchio di cose sul bere.

— Non essere così dura con te stessa.

— Non so Gaby. Pensavo di stare meglio. Ma adesso c’è Inglesina.

Gaby rabbrividì. Prese la mano di Cirocco e la strinse forte.

Poco al di là della fila di cavi verticali, Ofione iniziava una serie di grandi meandri. Il terreno era piatto, e pressoché orizzontale, e il fiume rallentava fino a dare l’impressione di strisciare.

Robin impiegò il tempo a perfezionare la sua abilità con i remi. Remava tutto il giorno, e Oboe le insegnava le raffinatezze dell’arte de! vogatore. Assegnava a Robin il compito di manovrare da sola la canoa, facendole fare una stretta figura di "otto" nel minor tempo possibile. Poi riprendevano a vogare insieme per raggiungere gli altri. Robin si rafforzò le spalle, e sulle mani le ve





Non c’era fretta. Sulla riva comparivano gruppi di titanidi, che cantavano alla Maga. Gaby o Cirocco gridavano loro qualcosa, e quelli galoppavano via, al massimo dell’eccitazione. La parola era "Inglesina". Robin ve

Il Festival doveva avere luogo 120 rivoluzioni dopo l’incontro con la prima delegazione di Crio. Questo periodo di tempo era necessario ai titanidi locali per radunarsi. Perciò, il gruppo della Maga si accampava presto e si alzava tardi. Robin cominciò a trovare di proprio gusto il sacco a pelo, a dare meno retta ai mille rumori di Gea. Giunse addirittura ad amare il mormorio del fiume quando si rilassava e aspettava che arrivasse il so

Non ci furono ulteriori guai con il cibo, e non ci furono visite di creature ignote. Ma una volta, all’accampamento, allorché Robin si sentiva particolarmente a

Perciò lo portò lontano dal campo, gli mostrò come appoggiare a terra l’imboccatura del sacco, gli consigliò di legarlo strettamente, una volta che le piccole creature fossero entrate, e poi gli disse che si recava dietro una collina per stanare i beccaccini e spingerli verso di lui. A questo punto fece ritorno al campo e cominciò ad aspettare.

Si sentì un po’ colpevole. Era stato talmente facile, inga

Chris ritornò quasi due ore più tardi. Robin stava già per andare a cercarlo, quando fece ritorno da solo, con un’aria infelice. Tutti erano intorno al fuoco, intenti a finire un altro ottimo pranzo; Gaby e Cirocco sollevarono lo sguardo, sorprese, nel vedere che si sedeva e prendeva il piatto.

— Pensavo che fossi nella tua tenda — disse Cirocco.

— Anch’io — disse Gaby, fissando attentamente Robin. — Ma, adesso che ci penso, Robin non lo ha detto espressamente. Mi ha solo indotto a credere che tu fossi là.

— Mi spiace… — disse Robin, rivolgendosi a Chris.

Lui alzò le spalle, poi riuscì a sorridere. — Me l’hai fatta, certo. Poi mi sono ricordato di una cosa che avevi detto. Sul fatto che le streghe apprezzano una menzogna ben raccontata. — Robin fu lieta di constatare che Chris non era offeso con lei. Era irritato, come prevedibile, ma, a quanto pareva, anche i terrestri, come le streghe, non si offendevano per uno scherzo amichevole. Almeno, Chris non si offendeva.

La storia ve

— Un pollo gigante! — gridava Cirocco. — Pollo gigante? Te lo do io, il pollo gigante. Non riuscirai più a sederti per un mese!

Cirocco aveva la falcata più lunga, Robin lo scatto. Comunque, non si poté mai sapere chi delle due corresse di più, perché tutti si unirono all’inseguimento, e presto Robin, che rideva istericamente, ve

L’indomani trovarono un altro viaggiatore che chiese loro un passaggio. Era il primo umano da loro incontrato dopo la partenza da Iperione. Un uomo nudo, di bassa statura e con una barba nera fluente; comparve sull’argine e li salutò, poi raggiunse a nuoto la canoa di Cirocco e le chiese il permesso di salire. Chris si avvicinò per dargli un’occhiata. Dalle rughe e dall’aspetto della pelle, pareva avere una sessantina di a

La comunità si chiamava Brazelton, ed era costituita di varie cupole in mezzo a campi coltivati. Quando tirò in secco la canoa, Chris vide un uomo nudo che guidava un aratro trainato da una coppia di titanidi.

I brazeltoniani erano una ventina. Erano nudisti per convinzione religiosa. Tutti avevano la barba, uomini e do