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— Niente affatto, siete sempre affascinanti. Uno non sa mai cosa farà un essere umano, e per quale motivo. Se avessimo delle università, il corso più frequentato sarebbe quello di Studi Umani. Ma io sono giovane e impaziente, come ha detto la Maga. Se vorrai, potrai camminare, e io cercherò di rallentare il passo. Ma non so se gli altri sara

— Lascia perdere — disse Chris. — Semplicemente, non voglio essere di peso a nessuno, in nessun senso.

— Non lo sei affatto — lo rassicurò lei. — Quando ti porto in groppa, il mio cuore si solleva e i miei piedi volano come il vento. — Lo fissava negli occhi, e aveva una strana espressione sulla faccia. Lui non riuscì a interpretarla con esattezza, ma sentì il desiderio di cambiare argomento.

— Perché sei venuta, Valiha? Su questa barca, a fare questo viaggio?

— Io, personalmente, o parli anche degli altri titanidi? — Proseguì senza aspettare la risposta. — Salterio è con noi perché accompagna sempre Gaby. E lo stesso vale per Cornamusa. Quanto a Oboe, suppongo che sia venuta perché molte volte la Maga concede un figlio a coloro che fa

— Davvero? — rise lui. — Mi chiedo se farà avere un figlio anche a me, quando sarò di ritorno! — Si aspettava che lei ridesse, ma le rivide sulla faccia quella strana espressione. — Ma non mi hai detto perché sei venuta. Tu… be’, sei gravida, vero?

— Sì. Chris, mi dispiace veramente di essere corsa via, e di averti lasciato solo. Io avrei potuto…

— Oh, lascia perdere. Ti sei già scusata, e, poi, sono cose che mi rendono sempre nervoso. Non dovresti riposarti?

— C’è ancora molto tempo. E, poi, non è una condizione che dia gravi preoccupazioni. Sono qui perché viaggiare con la Maga è sempre un grande onore. E perché sei mio amico.

Di nuovo quello sguardo strano.

— Disturbo?

Chris sollevò lo sguardo, sorpreso. Non dormiva, ma non era neppure del tutto sveglio. Aveva le ginocchia rigide per avere mantenuto per molto tempo la stessa posizione.

— No, niente affatto. Sali sulla nostra barca. — La canoa di Gaby si era messa a fianco di quella di Chris e Valiha. Gaby passò dall’una all’altra e si mise a sedere davanti a Chris. Piegò di lato la testa e lo osservò con aria interrogativa.

— Stai bene? — gli chiese.

— Se intendi chiedermi se proprio in questo momento sono pazzo, devi deciderlo tu.

— Scusa, non volevo…

— No, parlavo sul serio. — E da offeso, si disse. Bisogna smetterla di sentirsi sempre in colpa, altrimenti perdiamo la stima di noi stessi. — Non me ne rendo mai conto, quando ho quello che i medici definiscono un "episodio". A me, in quei momenti, pare di comportarmi in modo del tutto ragionevole.

Lei gli sorrise. — Deve essere terribile — commentò. — Voglio dire… — Sollevò gli occhi al cielo ed emise un fischio. — Gaby, chiudi quella boccaccia — disse. Poi tornò a guardare Chris. — Non sono venuta per metterti a disagio, nonostante le apparenze. Possiamo ricominciare da zero?

— Salve! Lieto della visita.

— Dovremmo frequentarci di più — disse Gaby, sorridendo. — Devo dirti alcune cose, e poi devo andarmene di corsa. — Ma pareva ancora a disagio, perché, dopo avere detto queste parole, per alcuni minuti non disse altro. Si studiò le mani, i piedi, guardò l’interno della barca. Guardò ogni cosa, a eccezione di Chris.

— Volevo scusarmi di quello che è successo sulla riva — disse alla fine.

— Scusarti? Con me? Non mi pare di essere io la persona con cui ti devi scusare.

— Non sei la persona con cui mi devo scusare di più, ovviamente. Ma non posso parlare con lei finché non le sarà passata. Poi striscerò fino a lei, o farò quello che mi chiederà per dimenticare l’accaduto. Perché ha ragione lei, sai? Non ha fatto niente che meritasse una simile reazione da parte mia.

— Anch’io ho avuto questa impressione.





Gaby fece una smorfia, ma riuscì a guardarlo negli occhi.

— Certo, e in senso più vasto, nessuno di voi ha fatto niente per meritarsi una simile scenata. In questo viaggio siamo tutti uniti, e avete il diritto di aspettarvi da parte mia un comportamento migliore. Vi garantisco che in futuro sarà così.

— Certo. Chiuso l’incidente. — Le strinse la mano. Vedendo poi che Gaby non acce

— Mi chiedevo… — cominciò, e Gaby alzò un sopracciglio, con aria più sollevata. — Be’, in poche parole, che aiuto possiamo aspettarci da Cirocco? Robin non è l’unica persona che sia rimasta impressionata dal suo comportamento.

Gaby a

— In realtà, era di questo che volevo parlare. Devi capire che finora hai visto solo un lato di lei. Ne ha molti altri. Moltissimi, in realtà.

Chris non disse niente.

— Giusto. Che cosa puoi aspettarti? Francamente, non molto, per i prossimi giorni. Robin diceva il vero, quando ha affermato che il bagaglio di Rocky era costituito in prevalenza di alcool. L’ho gettato quasi tutto nel fiume pochi minuti fa. Ho sudato tre giorni a renderla presentabile per il Festival, e non appena le celebrazioni sono finite, lei è di nuovo schizzata fuori della ruota. Quando si sveglierà, cercherà qualcosa da bere, e io gliene darò un poco, perché è più facile toglierglielo gradualmente, che tutto in un colpo. Finito quello, ne terrò solo una piccola scorta di emergenza, nella sacca di Salterio.

Si sporse verso di lui e lo fissò negli occhi.

— So che è difficile crederlo, ma tra pòchi giorni, quando avrà superato l’astinenza e si sarà dimenticata del Festival, sarà completamente a posto. Voi l’avete vista in uno dei suoi momenti peggiori. Nei momenti migliori, ha più coraggio di noi tutti messi insieme. E più rispetto, più compassione, e… non devo dirlo io. Se non lo vedrete da voi, siete autorizzati a considerarla unicamente un’ubriacona.

— Adotterò un atteggiamento possibilista — disse Chris.

Gaby lo fissò in modo penetrante. Chris sentì che ogni grammo della grande energia di Gaby prendeva parte a quell’esame, come se tutto il suo essere cercasse di scoprire cosa c’era dentro di lui, e la cosa gli piaceva poco. Gli pareva che riuscisse a vedere cose che lui stesso ignorava.

— Meglio così — disse infine Gaby.

Cadde nuovamente il silenzio. Chris aveva l’impressione che Gaby avesse ancora qualcosa da dire, e tornò a darle l’imbeccata.

— Non capisco cosa c’entra il Festival — disse. — Hai detto che Cirocco deve dimenticarsi del Festival. Perché?

Gaby appoggiò i gomiti alle ginocchia e intrecciò le dita.

— Che cosa hai visto, al Festival? — Non attese la risposta. — Canti e danze e bevute, bei colori, fiori, grandi mangiate. Ai turisti, il Festival piacerebbe molto, ma i titanidi non glielo lasciano vedere. Il motivo è che si tratta di questioni molto importanti.

— Certo, so a cosa serve.

— Credi di saperlo. Conosci il suo scopo principale, certo. È un efficace metodo per limitare la popolazione, cosa che non piace mai a nessuno, umano o titanide, quando lo tocca di persona. La limitazione delle nascite va bene quando riguarda gli altri. — Gaby sollevò le sopracciglia, e Chris a

— Cosa pensi della parte svolta al Festival dalla Maga? — gli domandò.

Chris rifletté per qualche istante. — Mi è parso che prendesse la cosa molto sul serio. Non so che criteri usasse, ma mi è parso che abbia studiato in modo approfondito tutte le proposte.

Gaby a

"All’inizio, la cosa le piaceva. — Gaby alzò le spalle. — A chi non piacerebbe? Qui su Gea, lei è un personaggio importantissimo, anche se mi sembra che tu e Robin non ve ne siate ancora resi conto. All’epoca del Festival, lei si sente grande. Ciascuno di noi ha bisogno di sentirsi grande. Forse Cirocco è un po’ troppo ansiosa di farlo, ma non sta a me dare giudizi."