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Le legioni in tonaca rimasero irrequiete ai loro posti durante la lettura. Non era ancora stato portato il cibo. Le tavole non erano apparecchiate. La cena era stata ritardata. L'organismo, la comunità la cui cellula erano uomini, la cui vita era fluita attraverso settanta generazioni, sembrava teso, quella sera, sembrava sentire una nota stonata, sembrava conscio, attraverso la co

L'abate batté una mano sul tavolo per ordinare il silenzio, poi fece ce

— A tutti noi spiace — disse, alla fine — la necessità di turbare la quiete della vita contemplativa con notizie dal mondo esterno. Ma dobbiamo anche ricordare che siamo qui per pregare per il mondo e per la sua salvezza, come per la nostra. Specialmente ora, al mondo sarebbe utile qualche preghiera. — Si interruppe per guardare Padre Zerchi.

L'abate a

— Lucifero è caduto — disse il prete, e si fermò. Rimase là ritto, a guardare oltre il leggio, come se fosse improvvisamente stordito.

Zerchi si alzò. — Questa è una deduzione di frate Joshua, comunque — disse. — Il Consiglio di Reggenza della Confederazione Atlantica non ha detto nulla di cui valga la pena di parlare. La casa reale non ha fatto dichiarazioni. Sappiamo poco di più di quanto sapessimo ieri, tra

— Grazie, Domne — disse il priore, che parve riacquistare la voce quando Don Zerchi fu di nuovo seduto. — Ora, il Reverendo Padre Abate mi ha chiesto di fare i seguenti a

"Primo, nei prossimi tre giorni canteremo il Piccolo Ufficio di Nostra Signora, prima del Mattutino, chiedendo la sua intercessione per la pace.

"Secondo, le istruzioni generali per la difesa civile, in caso di allarme per un attacco missilistico o spaziale sono a disposizione di tutti sul tavolo vicino all'ingresso. Ciascuno ne prenda una copia. Se le avete lette, rileggetele.

"Terzo, nel caso che suoni l'allarme, i seguenti fratelli devono presentarsi immediatamente nel cortile della Vecchia Abbazia per speciali istruzioni. Se non vi sarà alcun allarme, gli stessi fratelli si presentera

I monaci ascoltarono con quieta tensione, senza tradire emozioni. Erano ventisette nomi in tutto, ma fra essi non c'era un solo novizio. Alcuni erano eminenti studiosi, ma c'erano anche un custode e un cuoco. A prima vista, si poteva pensare che i nomi fossero stati estratti a sorte. Prima che Padre Lehy avesse finito di leggere l'elenco, alcuni frati avevano già cominciato a guardarsi l'un l'altro, incuriositi.

— E questo stesso gruppo si presenterà al dispensario per una visita medica completa, domattina, dopo la Prima — finì il priore. Si voltò per guardare Don Zerchi con aria interrogativa. — Domne?

— Sì, solo una cosa ancora — disse l'abate, avvicinandosi al leggio. — Fratelli, non pensiamo che vi sarà una guerra. Ricordiamoci che Lucifero è stato con noi, questa volta, per quasi due secoli. È stato sganciato due volte soltanto, in potenze inferiori al megatone. Noi tutti sappiamo che cosa potrebbe accadere, se scoppiasse la guerra. Le deviazioni genetiche sono ancora con noi, dall'ultima volta in cui l'Uomo cercò di sradicare se stesso. Allora, al tempo di San Leibowitz, forse non sapevano che cosa sarebbe accaduto. O forse lo sapevano, ma non potevano crederlo fino a che non l'avessero provato… come un bambino che sa cosa può fare una pistola carica, ma che non ne ha mai premuto il grilletto. Non avevano ancora visto miliardi di cadaveri. Non avevano visto i mostri, e disumanizzati, i ciechi. Non avevano visto la follia e l'omicidio e gli orrori senza ragione. Poi lo fecero, e videro tutto questo.

"Ora… ora i prìncipi, i presidenti, i presidium, adesso lo sa





Smise di parlare. Qualcuno sorrideva. Era solo un lieve sorriso, ma in mezzo a un mare di volti seri spiccava come una mosca morta in una tazza di pa

Il vecchio continuò a sorridere ironicamente. Sedeva al "tavolo dei mendicanti" con altri tre vagabondi di passaggio… era un vecchio dalla barba ispida, macchiata di giallo attorno al mento. Portava, come giacca, un sacco in cui erano stati praticati i buchi per farvi passare le braccia. Continuò a sorridere a Zerchi. Sembrava vecchio come un rudere consumato dalla pioggia, un candidato adatto per la lavanda dei piedi, il Giovedì Santo. Zerchi si chiese se stava per alzarsi e fare un a

Mentre ritornava al posto, si fermò. Il mendicante fece un ce

— Chi siete, se posso farvi questa domanda? Ci siamo già visti prima in qualche posto?

— Cosa?

— Latzar shemi - ripeté il mendicante.

— Non capisco…

— Mi chiami Lazarus, allora — disse il vecchio, e ridacchiò.

Don Zerchi scosse il capo e proseguì. Lazarus? In quella regione correva una favola da vecchie comari, in proposito… ma che mito assurdo era quello. Risorto da Cristo, ma ancora non cristiano, dicevano. Eppure non riusciva a sfuggire l'impressione di aver già visto quel vecchio in qualche posto.

— Fate portare il pane per la benedizione — esclamò, e il rinvio della cena ebbe termine.

Dopo le preghiere, l'abate guardò verso la tavola dei mendicanti. Il vecchio stava sventolando la minestra con una specie di cappello di vimini. Zerchi scrollò le spalle e il pasto cominciò, in un sole

Compieta, la preghiera notturna della Chiesa, sembrò particolarmente profonda quella sera.

Ma più tardi Joshua dormì male. Nel sogno, incontrò di nuovo la signora Grales. C'era un chirurgo che affilava un coltello e diceva: «Questa deformità deve essere asportata, prima che diventi maligna». E Rachel aprì gli occhi e cercò di parlare a Joshua, ma lui la poteva udire solo debolmente, e non la comprendeva affatto.

— Io sono l'accurata eccezione — sembrava dire. — Io commisuro la delusione. Io.

Non riuscì a capire, però tentò di avvicinarsi per salvarla. Ma davanti a lui sembrava vi fosse un muro di vetro elastico. Si fermò e tentò di leggere il movimento delle sue labbra.

Io sono, io sono…

— Io sono l'Immacolata Concezione — ve

Cercò di farsi largo oltre il vetro elastico per salvarla dal coltello, ma era troppo tardi e poi vi fu molto sangue. Si svegliò dall'incubo blasfemo con un brivido, e pregò, per qualche tempo; ma non appena si riaddormentò sognò di nuovo la signora Grales.