Страница 51 из 51
Ben presto fu evidente che non assorbiva solo energia. Non si poteva averne la certezza, perché gli strumenti di osservazione più vicini si trovavano a trenta milioni di chilometri di distanza, ma c'erano indizi probanti che dal Sole a Rama stava avvenendo un travaso di materia, come se i ramani volessero rifarsi dell'usura e delle perdite subite nel corso di diecimila secoli di viaggio nello spazio.
Rama girava sempre più in fretta intorno al Sole, muovendosi a una velocità che nessun corpo aveva mai raggiunto entro l'ambito del sistema solare. In meno di due ore la sua direzione aveva deviato di più di novanta gradi, e questa fu la prova decisiva, quasi sprezzante, del totale disinteresse nei riguardi di tutti i mondi che aveva coinvolto col suo ingresso nel sistema solare.
Stava uscendo dall'ellittica, precipitando nel cielo meridionale molto al di sotto del piano su cui si muovevano tutti i pianeti. Sebbene quella non potesse essere sicuramente la sua meta, puntava direttamente sulla più grande delle Nubi di Magellano, verso i solitari abissi al di là della Via Lattea.
46
— Avanti — disse distratto Norton sentendo bussare.
— Novità per te, Bill. Volevo dirtelo io prima che la notizia si diffondesse fra l'equipaggio. E poi è una cosa che rientra nel mio campo.
Norton era ancora immerso nei suoi pensieri. Se ne stava sdraiato con le mani intrecciate sotto la nuca, gli occhi socchiusi nella cabina in penombra, non proprio addormentato ma profondamente assorto in un sogno privato.
Ammiccò un paio di volte, tornando lentamente alla realtà.
— Scusami, Laura. Non ho afferrato. Cosa succede?
— Non dirmi che te n'eri scordato!
— Piantala di brontolare, noiosa. Come se non avessi avuto niente da pensare, ultimamente!
Il colo
— Le crisi interplanetarie va
Norton cominciava a capire. — Oh!… Port Lowell ha dato il permesso?
— Non solo, ma è già in fase di attuazione — Laura sbirciò un foglietto che aveva in mano. — Il permesso ha valore immediato — lesse. — Probabilmente tuo figlio è già stato concepito. Congratulazioni.
— Grazie. Speriamo che non si sia seccato di aver dovuto aspettare tanto.
Come tutti gli astronauti, anche Norton era stato sterilizzato quando era entrato in servizio. Il pericolo di eventuali mutazioni provocate dalle radiazioni cosmiche non era da prendersi alla leggera, quando uno era costretto a passare quasi tutta la vita nello spazio. Più che un rischio, era una certezza. Gli spermatozoi conservati su Marte avevano aspettato per trent'a
Norton si augurò di poter essere a casa in tempo per la nascita. Dopo tutto, nessun altro astronauta si era meritato una lunga licenza, e un periodo di riposo in seno alla famiglia, come se li era meritati lui. Adesso che la parte essenziale della missione era compiuta, cominciava a pensare a se stesso, alle sue famiglie e al loro avvenire. Sì, non vedeva l'ora di restare a casa per un po' a rifarsi del tempo perduto.
— Questa visita — dichiarò Laura — è puramente professionale.
— In tanti a
Sapeva che un simile stato d'animo si stava diffondendo in tutta la nave. Sebbene fra poco sarebbero tornati a casa, l'orgia orbitale per la fine della missione era al suo apice.
— E adesso cosa pensi? — chiese Laura parecchio tempo dopo. — Spero che non starai diventando sentimentale.
— Oh, non ho nessuna intenzione di fare il sentimentale per quanto riguarda noi due. Ma penso a Rama, comincio ad averne la nostalgia.
— Grazie del complimento.
Norton l'abbracciò più stretta. Gli capitava spesso di pensare che uno dei vantaggi maggiori dell'assenza di peso era che si poteva abbracciare una do
— È un dato di fatto, Laura, che gli uomini, a differenza delle do
— Questo posso capirlo.
— Non essere così clinica. No, non è questo che volevo dire… Non importa. — Rinunciò, perché era difficile spiegare, anche a se stesso.
La missione era riuscita al di là delle più rosee previsioni. Quello che lui e i suoi uomini avevano scoperto su Rama avrebbe dato da fare agli scienziati per generazioni. E, soprattutto, l'equipaggio non aveva subito perdite.
Eppure, sotto un altro punto di vista, la missione era stata un fiasco. Anche continuando a speculare all'infinito, la natura e i propositi dei ramani sarebbero rimasti per sempre un mistero. Si erano serviti del sistema solare come di una stazione di rifornimento, ignorandola completamente per il resto, tesi com'erano verso mete più importanti. Probabilmente, avrebbero ignorato per sempre l'esistenza della razza umana. Un'indifferenza così smaccata era molto peggio di un insulto deliberato.
Quando Norton aveva visto per l'ultima volta Rama, minuscola stella che si allontanava veloce oltre Venere, si era reso conto che una parte della sua vita era conclusa. Aveva cinquantacinque a
E sulla lontanissima Terra, il dottor Carlisle Perera non aveva ancora detto a nessuno di essersi svegliato da un so
I ramani fa