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«Cosa?»

«Credo che lei gli abbia fatto vedere una funzione religiosa, vero?»

«Sì, alla TV.»

«Be',» disse accomodandosi sull'altra poltroncina «credo che quella notte abbia passato un sacco di tempo a guardare Vision TV, scoprendo i principi religiosi. Mi ha detto che la nostra teoria sull'origine dell'universo non è altro che un mito della creazione, come quello della Bibbia. 'In principio Dio creò il cielo e la terra…' e così via. 'Persino la vostra scienza è contaminata da questo errato dogma religioso,' mi ha detto testualmente.»

Anche Mary si accomodò sulla poltroncina. «Senta, la fisica non è la mia materia, ma credo che lei abbia ragione. Le ho appena parlato del dibattito esistente tra continuità regionale e sostituzione, che alcuni chiamano anche 'multiregionalismo' contrapposto alla teoria del 'fuori dall'Africa.' Alcuni sostenitori della teoria della sostituzione, tra cui io, sono ben consapevoli che essa ha origini fondamentalmente bibliche: l'umanità è nata in Africa, poi si è sparsa per il mondo, come fosse stata cacciata da un giardino, ed esiste una barriera invalicabile tra noi e tutte le specie animali viventi, incluse le altre attualmente esistenti del genere Homo.»

«Interessante» commentò Louise.

«E la stessa cosa vale per i sostenitori dell'altra teoria: anch'essi portano avanti una concezione biblica. Il parallelo tra la teoria del multiregionalismo e le dieci tribù di Israele è piuttosto evidente. Eppoi c'è l'ipotesi dell''Eva africana mitocondriale': gli esseri umani moderni derivano da una do

«Sì, infatti. Be', io dico questo: supponiamo che i Neandertal abbiano ragione riguardo alle modalità costitutive degli universi paralleli, ma non sul fatto che il nostro universo sia sempre esistito. Se quindi l'universo avesse davvero un'origine, la domanda fondamentale sarebbe: quando si è verificata la prima scissione?»

Mary aggrottò la fronte. «Be', uhm, non saprei. Direi la prima volta che qualcuno ha preso una decisione.»

«Giusto! Credo che sia proprio così! E quando è stata presa la prima decisione?» Ci pensò un attimo, poi aggiunse: «L'osservazione di Ponter è estremamente interessante: le nostre teorie scientifiche e la nostra visione del mondo coincidono con i miti della creazione; in effetti il big bang e il modello di evoluzione degli ominidi sono una sorta di moderne versioni della Genesi. E, a pensarci bene, anch'io sto facendo la stessa cosa: nella Bibbia, la prima decisione presa da qualcuno che non fosse Dio è stata quella di Eva quando ha colto la mela — il peccato originale — e, be', si può dire che quella decisione ha determinato la prima scissione dell'universo. Nella nostra evoluzione temporale, l'umanità è stata cacciata dal paradiso. In un'altra versione, questo non è avvenuto. In effetti, è un po' come il caso di Ponter, che si ritrova proiettato da una realtà a un'altra.»

Mary non la seguiva più. «Cosa vuole dire?»

«Mi riferisco a Maria; non a lei, professoressa Vaughan, Maria, la madre di Gesù. Lei è cattolica, vero?»

Mary a

«L'ho capito dal crocifisso che porta al collo.» Mary abbassò lo sguardo, imbarazzata. «Anche io sono cattolica» continuò Louise. «Quindi, essendo cattolica, è probabile che non commetta lo stesso errore che fa

«No» rispose Mary. «No, si riferisce al concepimento della stessa Maria. La ragione per cui poté dare alla luce il figlio di Dio fu perché lei stessa era stata concepita senza peccato originale: è il suo concepimento a essere immacolato.»



«Giusto. Ma come fa a nascere qualcuno senza peccato originale in un mondo in cui tutti discendono da Adamo ed Eva?»

«Non ne ho idea» rispose Mary sinceramente.

«Non capisce? È come se Maria provenisse da un altro universo dove Eva non aveva mai colto la mela, l'Uomo non era mai caduto e la gente viveva senza la macchia del peccato originale.»

Mary a

Louise sorrise. «Be', le dimostro meglio questo parallelo tra Ponter e la vergine Maria. Torniamo un attimo a quanto dicevo prima: se Ponter ha ragione, e l'universo si sdoppia ogni volta che si prende una decisione, quando è avvenuta la prima scissione? E lei ha risposto: la prima volta che qualcuno ha preso una decisione. Ma quando avve

Mary pescò un'altra patatina nella busta. «Mamma mia, non lo so! La prima volta che un trilobite ha deciso di andare a sinistra invece che a destra?»

Louise poggiò il caffè sul tavolino. «No, non credo sia stato questo. I trilobiti non avevano volontà; come tutte le altre forme primitive di vita, erano solo delle macchine chimiche. In un suo libro, riferendosi alla teoria del caos, Stephen Jay Gould ipotizza che se si riavvolgesse il nastro della vita, si otterrebbero risultati diversi da quelli attuali. Ma è in errore. Se metti mille volte un trilobite davanti allo stesso bivio, andrà sempre dalla stessa parte. Un trilobite non pensa, non ha consapevolezza. Si limita a processare gli input dei suoi sensi seguendo gli ordini che questi gli impartiscono. Non opera nessuna scelta. Piuttosto, Gould ha ragione quando sostiene che se cambiassimo le condizioni iniziali gli esiti sarebbero radicalmente diversi, ma riavvolgere il nastro della vita e farlo ripartire così com'è non cambierebbe nulla; sarebbe come riavvolgere la videocassetta di Via col vento e riguardarla un'e

«Prima di noi ci sono state diverse specie umane caratterizzate da comportamenti che presupponevano una certa complessità intellettuale» obiettò Mary. «Homo ergaster, Homo erectus, Homo abilis, perfino l'australopiteco e il Kenyanthropus.»

«Be', mi rendo conto che siamo nel suo campo, professoressa Vaughan…» Mary si meravigliò di non averla mai invitata a chiamarla per nome malgrado tutto il tempo trascorso insieme rinchiusi a casa di Reuben «ma su Internet ho letto un bel po' di questa roba. E, dall'idea che mi sono fatta, i comportamenti di tutte quelle specie primitive non erano più sofisticati di quelli di un castoro che costruisce una diga.»

«Ha

«Oui. Ma non si trattava forse di utensili costruiti in serie, virtualmente identici, prodotti a migliaia nei secoli, tutti con la stessa forma, che presupponevano la stessa idea di base?»

«Be', questo è vero» conve

«Naturalmente nel caso dei manufatti litici dovevano esserci per forza delle differenze casuali dovute alla difficoltà della lavorazione della pietra. Se fosse esistita una qualche forma di consapevolezza, gli ominidi avrebbero dovuto accorgersi che alcuni oggetti erano migliori di altri anche senza aver apportato miglioramenti alla forma standard. È un po' come per l'invenzione della ruota: non è stata ideata tout court, probabilmente si è cominciato con un manufatto a cinque facce, poi si è visto che a sei rotolava meglio, finché si è arrivati alla forma completamente tonda.»