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Il viso di Ponter era lievemente illuminato. «Le luci della notte» rispose.
«Luci della notte? Vuoi dire le stelle polari?»
«Sì, indicano il polo.»
«Wow!» fece Mary. «Le stelle polari! Anche queste è la prima volta che le vedo.»
«Davvero?» disse Ponter incredulo.
«Sì. Devi sapere che vivo a Toronto, che è più a sud di Portland, nell'Oregon.» Questo stupiva spesso gli americani, ma probabilmente a Ponter non diceva nulla.
«Io le ho già viste migliaia di volte, ma non mi stanco mai di contemplarle.» Rimasero a lungo in silenzio, a godere delle cortine increspate di luce. «È una cosa normale per la tua gente non riuscire a vederle?»
«Credo di sì» rispose Mary. «Intendo dire che sono in pochi a vivere all'estremo nord o all'estremo sud.»
«Forse ho capito» disse Ponter.
«Cosa?»
«La tua gente non conosce i filamenti elettromagnetici che modellano l'universo; ne abbiamo parlato con Louise. Questi filamenti li abbiamo identificati proprio osservando le luci della notte; è su questo che basiamo la nostra teoria sulla struttura dell'universo, e non su quel vostro big bang.»
«Be', non credo che riuscirai a convincere molti che il big bang non si è verificato.»
«Non fa niente. Il bisogno di convincere gli altri che hai ragione credo sia dovuto anch'esso alla religione. A me basta semplicemente sapere che ho ragione, anche se gli altri non lo sa
Mary sorrise nel buio. Aveva accanto un uomo che piangeva senza vergognarsi, che non doveva sempre dimostrare agli altri che aveva ragione, che trattava le do
E inoltre era chiaro che gli piaceva, naturalmente per la sua intelligenza. Doveva apparirgli ben poco attraente, come del resto lui appariva a… no, non a lei, non più, ma agli altri esseri umani. Piacere a un uomo per quello che era, non per come appariva: semplicemente fantastico.
Davvero una scoperta, ma…
Il cuore sobbalzò. Ponter le aveva preso la mano, e la stava accarezzando dolcemente. D'improvviso le si irrigidirono tutti i muscoli del corpo. Sì, poteva ancora rimanere sola con un uomo; sì, poteva stringere tra le braccia e confortare un uomo, e…
No, non era ancora giunto il momento per quella cosa. Troppo presto. Ritirò la mano, balzò giù dal cofano e rientrò in macchina, la luce dello specchietto che le feriva gli occhi. Pochi attimi dopo, Ponter prese posto sul sedile accanto, il capo chino.
Fecero il resto della strada per Sudbury senza parlare.
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Il gruppo ambientalista Emerald Dawn ha denunciato l'inefficienza dei sistemi di controllo dell'Osservatorio dei neutrini di Sudbury, su cui ricadrebbe la responsabilità dell'attentato. Da parte sua, la direttrice dell'Osservatorio, Bo
Questa mattina sul sito commerciale eBay sono state messe all'asta le radiografie del cranio di Ponter Boddit. Le offerte ha
Ieri il dollaro canadese ha subito un ulteriore ribasso a causa dei persistenti contrasti con gli Stati Uniti, che si contendono con il Canada la giurisdizione sullo strano uomo delle caverne…
Secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti vicini al dottor Montego, nel nord dell'Ontano, i Neandertal non condividerebbero le nostre teorie scientifiche sull'origine dell'universo. In particolare, sembra che non riconoscano la teoria più accreditata, quella del big bang, cosa evidentemente molto gradita ai sostenitori della creazione divina dell'universo…
Voci non confermate sostengono che la Russia avrebbe inviato nel Nord dell'Ontano alcuni ICBM dotati di armi nucleari. 'Se sul nostro pianeta si è abbattuta un'epidemia, qualcuno dovrà pure intervenire, per il bene di tutta l'umanità, sterilizzando le zone infette,' ha dichiarato un certo Yuri A. Petrov su un newsgroup in Internet che si occupa di sanità internazionale…
Ponter Boddit ha accettato di effettuare il primo lancio allo SkyDome, dove giovedì prossimo i Blue Jays affrontera
Secondo un sondaggio della CNN, le tre prime tre domande che la gente vorrebbe porre al Neandertal sono: Come sono fatte le do
La compagna di Adikor, Lurt, aveva il diritto di visionare il proprio archivio degli alibi in qualsiasi momento. L'ultima volta era stato pochi mesi prima, quando una sua collaboratrice aveva accidentalmente cancellato una formula che lei aveva scritto su una lavagna. Invece di ricavarla di nuovo, l'aveva recuperata semplicemente recandosi all'archivio, dove aveva visionato le immagini che mostravano la formula.
Per questo Lurt sapeva che il suo cubo era sistemato nel contenitore numero 13.997: non fu quindi necessario che la Custode degli alibi facesse la ricerca sul computer. La do
L'occhio dive
A sua volta l'archivista puntò il suo Companion e disse: «Io, Mabla Dabdalb, Custode degli alibi, attesto che la qui presente Lurt Fradlo è stata identificata in mia presenza. Registrazione dell'ora di apertura.»
L'occhio dive
«Tutto a posto. Puoi usare il proiettore della sala quattro» disse Mabla. La sala quattro era una stanzetta con una sola sedia. Lurt immaginò che da qualche parte, in una sala come quella, un addetto alla sorveglianza stesse controllando in tempo reale le trasmissioni del Companion di Adikor.
Ma se era possibile visionare in diretta le immagini da parte di terzi, non si poteva registrare il presente e contemporaneamente visionare le immagini del passato.
Azionò i comandi, selezionando un giorno a caso: la bolla olografica si riempì di immagini banali che la mostravano nel suo laboratorio. Mentre le immagini scorrevano, uscì dalla stanza, come per andare al bagno. In un corridoio deserto si guardò intorno, infilò un paio di guanti, tirò fuori il piccolo congegno che aveva portato con sé, lo attivò e lo gettò in un contenitore per il riciclaggio di materiale usato. Poi si sfilò i guanti.
Bolbay aveva torto, pensò mentre tornava fischiettando nella sala quattro. Il luogo perfetto dove commettere un omicidio non era nelle viscere della terra, ma proprio lì, nell'edificio degli archivi, dove nessuno poteva vederti perché il tuo cubo degli alibi era in funzione, quindi non poteva registrare…
Inizialmente, per ottenere l'effetto desiderato aveva pensato di usare il solfato d'idrogeno, ma una concentrazione superiore a 500 parti su un milione poteva essere fatale in breve tempo. Quindi aveva preso in considerazione il muschio artificiale di moffetta, ma la formula era troppo complessa: trans-2-butilene-1-tiolo, 3-metile-1-butilenetiolo, trans-2-buteniltioacetato, e altro ancora. Alla fine aveva deciso per il solfato di ammonio, usato spesso da quei bambini che non ha