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— Perché non mi guardi mai negli occhi? — egli le chiese.

— Ti guarderò — ella disse, — se vuoi che lo faccia. — Ma non lo guardò, sebbene sapesse che il suo sguardo strano e ombroso era su di lei. Infine gli tese la mano ed egli la prese.

— Hai gli occhi dorati — egli disse. — Lo voglio… lo voglio… Ma se sapessero che siamo stati insieme, anche adesso…

— I tuoi?

— I tuoi. Ai miei, la cosa non importa.

— E i miei non devono venirlo a sapere. — Entrambi parlavano soltanto a bisbigli, ma in tono pressante, senza pause.

— Rolery, io parto per il nord tra due giorni.

— Lo so.

— Quando ritornerò…

— Ma se tu non ritornassi! — la ragazza gridò, sotto la spinta del terrore che era entrato in lei con la fine dell'Autu

Era buio intorno a loro. Quando si alzarono, camminarono lentamente nell'oscurità che rendeva ogni cosa sempre più grigia. Ella lo accompagnò, si diressero alla città di lui. — Dove possiamo andare? — disse Agat, con una sorta di risata amara. — Questo non è come l'amore in Estate… C'è un capa

— No — ella sussurrò. — Nessuno la sentirà.

CAPITOLO SESTO





La neve

I corrieri erano partiti; l'indomani gli Uomini di Askatevar si sarebbero messi in marcia verso nord lungo l'ampio e vago sentiero che tagliava il loro Territorio, mentre il gruppo più piccolo di Landin avrebbe preso l'antica strada costiera. Al pari di Agat, Umaksuman aveva creduto che fosse meglio mantenere separate le due forze, fino alla vigilia della battaglia. Erano alleate soltanto in base all'autorità di Wold. Molti degli uomini di Umaksuman, sebbene veterani di numerose scorrerie e incursioni prima della Pace Invernale, provavano riluttanza a partire per quella guerra fuori stagione; e una grossa fazione, perfino all'interno del suo stesso Clan, detestava a tal punto l'alleanza con i Nati Lontano da essere pronta a fare un guaio alla prima occasione. Ukwet e altri avevano detto apertamente che una volta che l'avessero fatta finita con i Gaal, l'avrebbero fatta finita anche con gli stregoni. Agat non dava importanza a queste parole, prevedendo che la vittoria avrebbe smorzato il loro pregiudizio, o la sconfitta gli avrebbe posto fine; ma esse preoccupavano Umaksuman, che non guardava tanto in avanti.

— I nostri esploratori si terra

— La Valle Lunga, sotto la Cima Spezzata, sarebbe un ottimo luogo per la battaglia — disse Umaksuman, con il lampo di sorriso che gli era caratteristico. — Buona fortuna, Alterra!

— Buona fortuna a te, Umaksuman. — Si separarono in amicizia, laggiù sotto la porta della Città Invernale, fatta di pietre cementate con l'argilla. Mentre Agat si voltava, qualcosa guizzò nell'aria ferma del pomeriggio, dietro l'arco: un movimento che ondeggiava, privo di direzione. Alzò gli occhi, stupito, poi si voltò. — Guarda.

Il nativo uscì dalle mura e si fermò accanto a lui per un momento, a guardare per la prima volta la fonte delle narrazioni dei vecchi della tribù. Agat tese la mano, con il palmo sollevato. Una guizzante macchia bianca gli toccò il polso e spari. La lunga vallata, i campi di stoppa e i pascoli consumati, il ruscello, le scure propaggini della foresta e le montagne lontane, a sud e ad ovest, tutti parevano tremare leggerissimamente, ritrarsi, mentre fiocchi privi di ordine cadevano dal cielo basso, ruotando su di sé e scendendo obliqui, sebbene il vento fosse calato.

Le voci dei bambini si alzarono eccitate dietro di loro, fra i tetti di legno, aguzzi e inclinati.

— La neve è più piccola di quanto credessi — disse infine Umaksuman, in tono sognante.

— Pensavo di trovarla più fredda. L'aria sembra più calda di prima… — Agat si scosse dall'incanto sinistro, affascinante, della roteante caduta della neve. — Arrivederci al nord — disse, e tirandosi sul collo il colletto di pelliccia per proteggersi dallo strano, curioso contatto dei minuscoli fiocchi, si avviò lungo il sentiero che portava a Landin.

Mezzo chilometro all'interno della foresta, egli scorse il sentiero laterale, poco marcato, che conduceva alla capa

La neve non scendeva quasi al di sotto dei rami degli alberi. Si stava facendo buio molto rapidamente, pensò, mentre si avvicinava al punto dove il sentiero si divideva, e questa fu l'ultima cosa a cui pensò quando qualcosa gli afferrò la caviglia a mezz'aria e lo fece cadere in avanti. Egli toccò terra sulle mani; stava rialzandosi quando un'ombra alla sua sinistra dive