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Si rimise a sedere, confuso, così indicando che aveva terminato di parlare.

Alcuni degli altri uomini, comunque, erano rimasti talmente impressionati dal racconto del corriere e dall'avviso di Agat da mettersi a discutere con quelli che minimizzavano le notizie o le ritenevano infondate. Uno dei figli Nati in Primavera di Wold, Umaksuman, che amava le incursioni e le avventure, parlò chiaramente a favore del piano di Agat di marciare fino al confine.

— È un trucco per allontanare i nostri uomini, per condurli a nord del Territorio, dove le prime nevi li blocchera

— Ecco che cosa ha

— E se invece il Nato Lontano avesse detto la verità? — continuò Umaksuman. — E se i Gaal scendessero lungo il nostro Territorio tutti insieme, migliaia e migliaia? Saremmo pronti a combatterli?

— Ma le mura non sono finite, le porte non sono alzate, l'ultimo raccolto non è ancora stato immagazzinato — disse un vecchio. E questo, più che la sfiducia verso gli stranieri, era il nucleo del problema. Se gli uomini abili fossero marciati a nord, le do

Wold stesso non aveva preso alcuna decisione, e pareva volersi attenere a quella degli Anziani. Il Nato Lontano Agat gli piaceva, e pensava che non fosse né un illuso né un mentitore; ma non si può mai dire. Tutti gli uomini erano stranieri l'uno all'altro, a volte, e non solo gli stranieri. Come si poteva dirlo? Forse i Gaal stavano davvero scendendo in forma di esercito. Certamente l'Inverno era prossimo. Quale nemico affrontare per primo?

Gli Anziani parevano propensi a non assumersi iniziative, ma la fazione di Umaksuman riuscì a prevalere, almeno per quanto riguardava l'invio di corrieri ai due Territori limitrofi, Allakskat e Pernmek, per sentire le loro opinioni sul progetto di una comune difesa. Questa fu l'unica decisione che ve

Wold sedeva nella sua tenda insieme con gli uomini del suo Clan, di fronte a una buona scodella di bhan caldo, quando dall'esterno giunsero dei clamori. Umaksuman uscì, urlò a tutti di fare largo, e rientrò nella grande tenda preceduto dal Nato Lontano Agat.

— Benvenuto, Alterra — disse il vecchio, e con un'occhiata maliziosa all'indirizzo dei due nipoti: — Vuoi sederti a mangiare con noi?

Gli piaceva stupire la gente; gli era sempre piaciuto. Era questo il motivo che lo spingeva a correre sempre dai Nati Lontano, nei tempi antichi. E questa azione servi a liberargli la mente dalla vaga vergogna che continuava a provare da quando aveva parlato, davanti agli altri uomini, della ragazza Nata Lontano che era stata sua moglie, tanto tempo addietro.

Agat, calmo e serio come prima, accettò l'invito e mangiò a sufficienza per dimostrare che aveva preso sul serio l'ospitalità; attese che tutti finissero di mangiare e che la moglie di Ikwet fosse sgattaiolata via in tutta fretta, portando via gli avanzi. Infine disse: — Anziano, ti ascolto.

— Non c'è molto da ascoltare — rispose Wold. Ruttò. — I corrieri sta

— Il vostro costume è buono — disse il Nato Lontano; — talmente buono, forse, che i Gaal l'ha

Se questa notizia è vera — disse Ukwet, che era uno dei nipoti di Wold, sebbene fosse più vecchio del figlio di Wold, Umaksuman.

Agat lo fissò in silenzio. Ukwet distolse immediatamente gli occhi da quello sguardo diretto, nero.

— Se non è vera, allora perché i Gaal tardano tanto ad arrivare qui al sud? — disse Umaksuman. — Che cosa li trattiene? Ha





— Chi lo sa? — disse Wold. — Lo scorso A

— Forse ha

— Il corriere ha detto che ha

— Perché coloro che combattono guerre in Inverno non sopravvivono fino a vedere la Primavera — brontolò Wold.

— Ma se arrivassero…

— Se arrivassero, combatteremmo.

Ci fu una breve pausa. Agat, una volta tanto, non fissò in viso alcuno, bensì te

— La gente dice — osservò Ikwet con una punta di derisione nella voce, presagendo il trionfo, — che i Nati Lontano ha

— Io non ti ascolto! — tuonò Wold, rosso in volto e con le lacrime agli occhi. Ukwet si percosse il volto. Incollerito da questa insolenza verso un ospite di tenda, e dalla sua stessa confusione e incapacità di decidere, che lo spingevano a polemizzare con entrambe le fazioni, Wold rimase immobile a sedere, respirando pesantemente e fissando con occhi fiammeggianti il giovanotto, che teneva nascosto il volto.

— Io parlo — disse infine Wold, e la sua voce era ancora forte e profonda, libera per qualche istante dal timbro roco che aveva assunto con l'età. — Io parlo: ascoltate! Alcuni corrieri risalira

Umaksuman rise forte e disse: — Anziano, nessuno può guidarci all'infuori di te!

Wold brontolò, ruttò e tornò a sedere. — Sarai invece tu a guidare i guerrieri — disse cupamente.

Agat, che da qualche tempo non prendeva la parola, disse con il suo tono pacato: — La mia gente può inviare trecentocinquanta uomini. Risaliremo l'antica strada costiera, e ci uniremo con i vostri uomini ai confini dell'Askatevar. — Si alzò e tese la mano. Accigliato per essersi lasciato trascinare nell'impegno, Wold ignorò il gesto. Umaksuman fu in piedi in un lampo, e appoggiò la mano contro quella del Nato Lontano. Rimasero fermi in quella posizione per un istante, alla luce del fuoco, simili al giorno e alla notte. Agat scuro, ombroso, severo; Umaksuman chiaro di pelle, chiaro d'occhi, raggiante.