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«Non vi credo.»

«E la verita.»

«Davvero?» domando Harlan. «La verita? E durante la colazione, il Consigliere Se

«Se

«Non sai cosa significa questo, nella personalita di un uomo? Certamente lo sai. Una menomazione di questo tipo isola un uomo dai suoi antenati e dai suoi discendenti. Gli uomini dell'803° valgono poco come Eterni; sono troppo diversi dagli altri. Pochissimi sono i prescelti. Se

«Capisci in qual modo egli sia influenzato da questo fatto? Sicuramente sai che cosa voglia dire l'insicurezza. Hai mai pensato che anche un Consigliere potrebbe essere insicuro? Se

«Cosi, Se

Twissell si era riscaldato nella conversazione. Preso dalle sue parole, aveva apparentemente dimenticato la sua situazione, e la crisi nella quale si trovava, insieme a tutta l'Eternita, perche gradualmente era ritornato il vecchietto animato, dalla faccia da gnomo, dai movimenti nervosi e scattanti, che Harlan aveva imparato a conoscere cosi bene. Dalla borsa invisibile che teneva nella manica estrasse perfino una sigaretta, e la porto alle labbra; stava per accenderla, quando evidentemente ritorno al presente.

Allora si fermo, bruscamente, e guardo negli occhi Harlan, ritornando indietro, mentalmente, alle ultime parole pronunciate dal Tecnico. Pareva che solo in quel momento il loro significato fosse penetrato nella mente di Twissell.

«Cosa intendi dire?» esclamo. «Hai detto proprio di avere quasi incontrato te stesso?»

Harlan gli narro in breve l'incidente, e aggiunse:

«Non lo sapevate?»

«No.»

Ci fu un breve silenzio, un silenzio che Harlan accolse con gioia e sollievo. La sua mente febbrile era stanca di parole.

«E questo, allora? E se tu avessi davvero incontrato te stesso?»

«No, e andata come vi ho detto.»

Twissell ignoro la sua interruzione.

«C'e sempre posto per delle variazioni casuali. Con un infinito numero di Realta, il determinismo e un concetto privo di senso. Supponiamo che nella Realta di Mallansohn, nel precedente giro del circolo…»

«I circoli si succedono all'infinito?» domando Harlan, trovando in quella frase motivo di stupore… quel poco di emozione che ancora gli rimaneva.

«Tu pensi solo due volte ? Pensi che due sia un numero magico? E una questione di infiniti giri di un circolo infinito di tempo fisiologico. Esattamente come tu puoi tracciare infinite volte un segno con la matita sulla circonferenza di un cerchio, e racchiudere sempre un'area finita. Nei precedenti giri del ciclo, tu non avevi incontrato te stesso. Questa volta, l'incertezza statistica delle cose ti ha reso possibile l'incontro. La Realta doveva Mutare, per impedire l'incontro, e nella nuova Realta tu non hai mandato Cooper nel 24°, ma…»

«Cosa sono tutte queste parole?» grido Harlan. «Cosa volete dimostrare? E finito tutto. E fatto. Lasciatemi in pace, adesso. Lasciatemi in pace! »

«Voglio che tu capisca di avere agito male. Voglio che tu capisca di avere fatto una cosa sbagliata.»

«Non e vero. E anche se cosi fosse, ormai e fatto! »

«Ma non e vero, invece. Ascolta… continua ad ascoltare, per un poco.» Twissell cercava di usare un tono gentile. Il dominio che il vecchio esercitava sui suoi nervi era ammirevole. «Avrai la tua ragazza. Te lo prometto, come gia te l'avevo promesso. Non le sara fatto alcun male. E anche tu non dovrai subire conseguenze. Te lo prometto. Hai la mia garanzia personale.»

Harlan sollevo il capo, lo fisso, con occhi spalancati e interrogativi.

«Ma ormai e troppo tardi. A che serve?»

«Non e troppo tardi. Le cose non sono irreparabili. Con il tuo aiuto, possiamo ancora riuscire. E io devo ottenere il tuo aiuto. Devi capire di avere agito male. E quello che io cerco di spiegarti. Devi provare il desiderio di rimediare a quanto hai fatto.»

Harlan si umetto le labbra aride, ma sentiva anche la lingua arida, e penso: E pazzo. La sua mente non puo accettare la verita… oppure il Consiglio sa qualcosa che io non so?





Era possibile, dunque? Era possibile rovesciare il verdetto dei Mutamenti? Il Consiglio poteva fermare il Tempo, o rovesciarne il corso?

«Mi avete chiuso nella sala di comando,» disse. «Mi avete tenuto la, impotente, fino a quando non avete pensato di essere al sicuro.»

«Mi avevi detto di avere paura che qualcosa potesse spezzarsi, in te; mi hai confessato di non avere la certezza di poter compiere la tua parte fino in fondo. Sei stato tu a dirmelo, no?»

«Ma io intendevo farvi una minaccia.»

«Io invece ho preso le tue parole alla lettera. Perdonami. Ma devi aiutarmi.»

Le cose stavano cosi. L'aiuto di Harlan era necessario. Era pazzo Twissell? Era impazzito Harlan? La pazzia aveva un significato, forse? Esisteva ancora qualcosa di ragionevole e qualcosa di folle, o erano tutti concetti privi di senso?

Il Consiglio aveva bisogno del suo aiuto. In cambio di quell'aiuto, erano disposti a promettergli qualsiasi cosa. Noys. La posizione di Calcolatore. Che cosa non gli avrebbero promesso? E una volta ottenuto il suo aiuto, una volta terminato il suo compito, che cosa gli avrebbero dato? Non era disposto a lasciarsi inga

«No!» disse.

«Potrai avere Noys.»

«Volete dire che il Consiglio accettera di infrangere le leggi dell'Eternita, quando il pericolo sara passato e la Realta saldamente stabilita? Non ci credo.» Ma com'era possibile far passare il pericolo, com'era possibile stabilire saldamente quella Realta, si diceva l'ultimo angolo ragionevole della sua mente, che cosa significava quella conversazione assurda?

«Il Consiglio non lo sapra mai.»

«Voi sareste disposto a violare la legge, allora? Voi siete l'Eterno ideale. Una volta passato il pericolo, dovrete obbedire alla legge. Non potreste comportarvi in maniera diversa.»

Il volto di Twissell s'imporporo, due chiazze vermiglie apparvero sulle guance rugose. Da quel volto grinzoso da gnomo, ogni traccia di astuzia e di forza parve scomparire: e quei sentimenti ve

«Io manterro la mia parola, e violero la legge,» disse Twissell, «Per una ragione che non puoi immaginare. Non so quanto tempo ci resti, prima della scomparsa dell'Eternita. Potrebbero passare delle ore; potrebbero passare dei mesi. Ma io devo trascorrere questo tempo nella speranza di riportarti alla ragione; e ho gia impiegato tanto tempo, per convincerti, che non m'importa impiegarne un poco di piu. Vuoi ascoltarmi?… Te ne prego.»

Harlan esito. Poi, principalmente perche era convinto che ormai tutto fosse inutile, disse, stancamente:

«Parlate.»

«Ho sentito dire molte cose sul mio conto,» comincio Twissell. «Si dice che sono nato vecchio, che mi sono affilato i denti su di un Micro-Computaplex, che dormo con uno speciale calcolatore manuale nella tasca del pigiama, che il mio cervello e fatto di piccole cellule di energia pere

«Tutte queste storie, prima o poi, giungevano al mio orecchio, e penso di esserne un po' orgoglioso. Forse comincio a credere che ci sia qualcosa di vero, in esse. Forse e una cosa un po' stupida, per un vecchio come me, pero mi aiuta a trovare un poco piu facile la vita.

«Questo ti sorprende? Ti sembra strano che io debba cercare un modo per trovare piu facile la vita? Io, il Calcolatore Anziano Twissell, membro anziano del Consiglio d'Ogniquando?

«Forse e per questo che io fumo. Ci hai mai pensato? Devo avere un motivo per fumare. L'Eternita e, essenzialmente, una societa di non fumatori, come quasi tutto il Tempo. Ci ho pensato spesso, sai: a volte penso che sia una forma di ribellione nei confronti dell'Eternita. Qualcosa che sostituisce una ribellione ben piu grande che falli…

«No, no, non e niente. Un paio di lacrime non mi fara

«C'entrava una do

«Ricordo bene la mia do

«Avevo avanzato una regolare richiesta di legame con una do